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L'OSPITELugano Airport e l’ombra che si allunga

07.09.16 - 16:00
Simona Buri, capogruppo PS in Consiglio Comunale a Lugano - Filippo Zanetti, membro di direzione del PS di Lugano
Tipress
Lugano Airport e l’ombra che si allunga
Simona Buri, capogruppo PS in Consiglio Comunale a Lugano - Filippo Zanetti, membro di direzione del PS di Lugano

Nonostante la notizia positiva dei risultati finanziari del 2015, che imputava alla concorrenza tra Swiss ed Etihad Regional le cifre nere, sembra tornare l’ombra su Lugano Airport SA (LASA). La società anonima posseduta per l’87.5% dalla Città di Lugano e per il restante dal Cantone che per le rispettive proporzioni iniettano ogni anno diverse centinaia di migliaia di franchi nello scalo, ha ricevuto una nuova battuta d’arresto.

È infatti di questi giorni, la notizia che Swiss lascerà il collegamento aereo tra Lugano e Ginevra Cointrin a partire dal 10 ottobre prossimo, interrompendo la concorrenza con Etihad Regional e lasciando quindi il monopolio della tratta a quest’ultima.

Già negli anni scorsi il futuro dell’aeroporto era stato al centro di un acceso dibattito, denso di retorica, che aveva portato a tre scelte; la chiusura totale dello scalo, la chiusura al traffico di passeggeri in favore dei soli voli privati e il rilancio dei voli di linea.
La proposta del CEO Sozzi e dirigenza per la ripresa dei voli di linea con l’operazione “Minoan Air” che sembrerebbe aver scottato non poco lo scalo luganese e ora, con Swiss che si ritira dal collegamento con Ginevra pone l’attuale Direzione, il CdA e il Municipio di Lugano in una situazione molto imbarazzante.

Bisogna anche tenere in considerazione che in questi anni svariati sacrifici sono stati chiesti al personale in favore di un futuro migliore che però sembrerebbe rabbuiarsi sempre di più. Infatti diversi dipendenti si sarebbero rivolti ad un servizio di supporto psicologico per diverse pressioni, sanzioni, sospensioni e minacce, che si riscontrano da un paio di anni a questa parte e sembrerebbero acuirsi sempre di più.

È quindi indispensabile chiedersi che tipo di strategia abbia scelto il Municipio di Lugano e il CdA per Lugano Airport e capire se il Municipio della Città e il CdA della società aeroportuale sono preoccupati della situazione in cui sembrerebbe versino diversi dipendenti e cosa intendono fare.
Non da meno, bisognerebbe avere una risposta sui motivi della fiducia che il Municipio e il CdA ripongono nel direttore Sozzi e nel suo management, dal momento che in questi ultimi 3 anni non ha portato risultati tangibili, con l’aggiunta ora, di questa denuncia da parte di un numero importante di dipendenti che imputerebbero alla direzione la responsabilità di questo clima di lavoro denso di mobbing, nonché di questo fallimento strategico. Ci auguriamo che le nuove nomine del nuovo CdA possano entrare subito nel merito, assieme al Municipio, per trovare la giusta rotta.

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