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Secondo la stazione ornitologica svizzera in Ticino ci sono ormai solo poche superfici con una buona produzione agricola. Grazie alle condizioni climatiche favorevoli queste ospitano anche un’avifauna diventata rara in tutta la Svizzera. Con la costruzione di edifici, centri commerciali, strade e serre la Natura perde continuamente terreno. Con questo sviluppo il mantenimento della diversità e della ricchezza faunistica risulta molto problematico.
LUGANO - Con lo Swiss Bird Index SBI la Stazione ornitologica svizzera di Sempach dispone dal 1990 di uno strumento semplice quanto efficace di valutazione di uno degli elementi importanti della Biodiversità. Dal 1990 nell’insieme delle specie nidificanti regolarmente in Svizzera non è possibile individuare un particolare tendenza. Una evoluzione negativa delle specie più minacciate e di quelle delle zone agricole è però evidente.
Semplici dati, come indicato da Swiss Bird Index SBI®, permettono di giudicare se gli obiettivi della conservazione della biodiversità sono raggiunti..
Assieme ad altri Paesi europei la Svizzera si è prefissata di fermare entro il 2010 la perdita di biodiversità: per gli uccelli non si notano purtroppo segnali positivi.
Lo Swiss Bird Index SBI mette in evidenza le conclusioni del rapporto Ambiente Svizzera 2007: „Non è stato possibile porre un freno all’erosione della biodiversità, tanto che oggi dal 30 al 50 % delle specie indigene è minacciato. In certi biotopi, poi, si pone il problema delle specie invasive. Se è vero che la Svizzera è ricca di paesaggi ad alto valore estetico, è altrettanto vero che alcuni di essi devono essere valorizzati meglio.“.
Una delle regioni importanti per gli uccelli molto minacciati degli spazi agricoli è il Piano di Magadino. Questo ambiente è unico nella Svizzera meridionale ed anche a livello nazionale è di grande importanza poiché per le particolari condizioni climatiche la sua flora e la sua fauna ricca trova condizioni ideali.
Particolare importanza hanno ad esempio le residue popolazioni di Civetta e Upupa, già scomparse da molte regioni a nord delle Alpi. L’inserimento del Piano di Magadino in numerosi inventari nazionali non ha potuto impedire, negli ultimi decenni, il forte peggioramento delle condizioni di vita di molte specie.
Con la progressiva diminuzione del suolo agricolo per l'urbanizzazione, con l'intensivizzazione delle colture e l'aumento delle serre e la conseguente sparizione di elementi naturali l’evoluzione negativa è continuata. Ci sono molti dubbi che si possano compensare le perdite con progetti di valorizzazione e compensazione. Se la costruzione di una nuova strada attraverso il piano peggiorerà ulteriormente le condizioni naturali la situazione già precaria diventerà drammatica.
