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LUGANOQuella telefonata nel mezzo della notte…

07.07.14 - 07:23
Pochi giorni fa il giovane regista ticinese Stefano Mosimann ha portato a termine le riprese del suo nuovo corto, dal titolo "Night Call"
Il regista Stefano Mosimann e la musicista ungherese Réka Csiszér poco prima di incominciare le riprese
Quella telefonata nel mezzo della notte…
Pochi giorni fa il giovane regista ticinese Stefano Mosimann ha portato a termine le riprese del suo nuovo corto, dal titolo "Night Call"

LUGANO - A due anni da “Homo Sapiens Cyborg” – lavoro di diploma al Cisa di Lugano selezionato per i “Pardi di domani” alla 65esima edizione del Festival del Film di Locarno – Mosimann, classe 1988, torna a dirigere l’attrice Anahì Traversi, alla quale questa volta affianca la musicista ungherese Réka Csiszér, che da qualche tempo milita nella line-up del gruppo ticinese, rock’n’roll oriented, Pussywarmers.

Girato a Lugano, il film è stato interamente finanziato dalla Rec (associazione di cui Mosimann è membro) con un budget di 15mila franchi e conta l’importante supporto della Cine5k, entrata in co-produzione per quanto riguarda i materiali tecnici e la messa a disposizione della nuova cinepresa Red Dragon a 6K FF. Nei suoi dieci minuti il corto racconta una notte di due giovani donne, Liane ed Helia, afflitte da tensioni emotive e preoccupazioni in una tappa importante della loro esistenza…

Stefano, “Homo Sapiens Cyborg” è un thriller fantascientifico,  “Night Call”, invece, ruota attorno ad atmosfere drammatiche… In quale contesto, a livello di scrittura, ti sei sentito meglio?
“Direi nel filone drammatico: “Homo Sapiens Cyborg” è il risultato di mesi e mesi di lavoro, mentre la nascita del soggetto di “Night Call” potrei definirla una scintilla…”

Sarà questo il genere su cui ti focalizzerai anche in futuro, quindi?
Non necessariamente…”

Com’è nato nel dettaglio il soggetto di “Night Call”?
Sfogliando un libro del fotografo Helmut Newton mi è capitato di imbattermi sull’immagine di una ragazza seminuda ritratta in una cabina telefonica nel mezzo della notte… Il titolo di quello scatto è “Night Call”… In quegli istanti, osservando quella giovane donna, ho provato malinconia, immaginandomi il suo ritorno a casa e chiedendomi chi fosse il destinatario di quella telefonata…”

Raccontami le riprese…
Si sono svolte in località Morchino, sopra Paradiso, nelle notti del 26, del 27 e del 28 giugno…”

Dove e quando la “prima”?
Entro il mese di agosto vorrei chiudere il film, poi si vedrà…”

Chi sono i tuoi registi di riferimento?
Abel Ferrara e David Lynch...”

E i film della tua vita?
Citerei due pellicole di Lynch: “Blue Velvet” (Usa, 1986) e “The Elephant Man” (Usa, 1980).”

 

 

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