Cerca e trova immobili

ITALIADi Cataldo, la baby-sitter: "Ha picchiato Anna Laura"

24.07.13 - 13:08
Secondo la magistratura ci sarebbero gli elementi per provare che l'interruzione di gravidanza ci fu
None
Di Cataldo, la baby-sitter: "Ha picchiato Anna Laura"
Secondo la magistratura ci sarebbero gli elementi per provare che l'interruzione di gravidanza ci fu

MILANO - "Massimo Di Cataldo picchiava Anna Laura Millacci". A parlare, davanti ai magistrati, è la tata rumena della figlia della coppia, che ha raccontato di aver assistito alle percosse.

 

La baby-sitter sarebbe stata presente nella casa della Millacci, a Roma, quando, il 18 giugno, tra i due ci fu la lite finita con l'aborto spontaneo della ex compagna del cantante.

 

Il magistrato di Roma che indaga su Di Cataldo per maltrattamenti e procurato aborto avrebbe elementi per dirsi certo che quell’interruzione di gravidanza ci fu. Sarebbero inoltre autentiche anche le foto del feto scattate dalla donna e ora sotto la lente d’ingrandimento della Scientifica.

 

La lite durò un’ora circa, fino a quando Anna Laura si accorse che stava iniziando l’emorragia. La visual artist, sabato, aveva postato su Facebook una foto che la ritraeva con la faccia insanguinata.

 

E seppure la donna non ha ancora sporto denuncia, la procura di Roma sta procedendo d’ufficio. L’interrogatorio della baby-sitter, inoltre, confermerebbe, almeno in parte il racconto della pittrice. La donna riferisce di aver visto il cantante dare qualche schiaffo alla donna e di aver assistito ad alcune scene della lite, ma non è certa che quanto da lei visto abbia effettivamente procurato le conseguenze che poi si verificarono.

 

La pittrice, all'epoca dei fatti, decise però di farsi visitare da un ginecologo il quale accertò che effettivamente l’interruzione di gravidanza si era verificata. Gli inquirenti ora stanno esaminando la documentazione medica e ascolteranno anche il medico.

 

Il legale della Millacci, Lorenzo Puglisi, ha chiesto intanto all’ex compagno di "osservare il silenzio stampa sulla vicenda".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE