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INTERVISTAGrandi e Bollani: "Siamo una coppia, ma solo in musica"

25.10.12 - 09:24
Insieme hanno realizzato un album e ora ce lo raccontano
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Grandi e Bollani: "Siamo una coppia, ma solo in musica"
Insieme hanno realizzato un album e ora ce lo raccontano

MILANO - Irene Grandi e Stefano Bollani, un’amicizia nata 20 anni fa in una Firenze vibrante. All’epoca loro, poco piu’ che ventenni, facevano parte della stessa band: La Forma. Da allora le loro carriere si sono sviluppate in direzioni diverse. Lui apprezzato e affermato  compositore e pianista jazz e lei poliedrica cantautrice italiana.

Un disco desiderato, pensato, voluto ardentemente dai due artisti e che finalmente dopo 10 anni di elucubrazioni mentali ha conosciuto la luce. Registrato in studio in poco piu’ che 10 giorni.

Il 23 ottobre l’uscita ufficiale su etichetta Carosello  Records. Il titolo ? “Irene Grandi & Stefano Bollani”
La tracklist dell’album e’ stata interamente scelta dai due artisti. Piano e voce dunque, ma si potra’ apprezzare Bollani che suona pure il Fender Rhodes, canta e partecipa ai cori  e si diverte con una tavolozza colorata di effetti mentre Irene Grandi mette la sua voce al servizio di una varieta’ di timbri, sensazioni e atmosfere che la consacrano come un’interprete matura e desiderosa di mettersi continuamente alla prova.

Cosa significa per Stefano Bollani, oggi, suonare il pianoforte con una cantante che viene dalla musica pop?
Stefano Bollani
: “In realta’ volevamo semplicemente esprimere la gioia di suonare insieme”.
Irene Grandi: “L’impostazione del disco e’ stata molto creativa. Sono rimasta stupita dalle mille idee che ci venivano durante la lavorazione del disco ed ho riscoperto dei lati di me che forse al pubblico non sono mai arrivati. Voci piu’ ironiche, profonde, una vena molto blues, jazz, intimista.

E’ tanto tempo che se ne parla di questo disco, perche’ uscire con un album oggi? Vi rivolgete individualmente a due pubblici diversi?
Irene Grandi
: “Non c’era l’intenzione commerciale di uscire con un nuovo album. Se ne parlava da tanto tempo con Stefano. Credo sia arrivato nel momento giusto, in un periodo di maturita’ a 360. Ma l’album è arrivato anche per il piacere di suonare insieme e di poterlo fare con un amico, e questo per me e’ la cosa piu’ bella che possa esistere. La crisi discografica aleggia in ogni dove ed invece di lamentarci trovo sia il momento di sperimentare cose nuove, senza pensare al risultato in termini di vendite”.
Stefano Bollani: “E’ del tutto casuale che il disco esca ora. Se ne parla da 10 anni, ma abbiamo sempre avuto poco tempo per trovarci e creare. L’abbiamo registrato quasi di nascosto, per conto nostro e poi abbiamo deciso di farlo uscire. Eravamo quindi totalmente liberi dall’industria discografica”.

Il Brasile emerge nell’album in 4 brani. Stefano Bollani ama queste sonorita’…Irene ne sei rimasta folgorata anche tu?
Irene Grandi
: “Mi piace molto ascoltare musica brasiliana, mi piacciono da sempre Caetano Veloso, Gilberto Gill e le loro sonorita’ tropicali. Sicuramente Stefano mi ha fatto scoprire molto altro. Prima di affrontare le interpretazioni di questi brani in portoghese un chitarrista brasiliano mi ha insegnato sia la pronuncia sia ad entrare un nel feeling brasiliano”.

Per Irene sara’ una parentesi questo disco oppure ci sarà un seguito?
Irene Grandi
: “Come saperlo sino a che non vivi la vita? Io amo rischiare, osare, stupirmi da sola. Mi piacerebbe continuare a fare anche delle canzoni italiane inedite. Di certo faro’ tesoro di questa esperienza e saro’ sempre piu’ esigente nei confronti della musica che faccio. Mi piacerebbe semmai tornare all’acustico perche’ riscoprendo questi spazi, mi sono accorta che la mia voce assume colori diversi e mi valorizza molto”.
Stefano Bollani: “A dire il vero volevamo chiamare il disco “Volume Due”, questo per dirti che gia’ pensavamo all’evoluzione futura. Io sono molto contento che Irene venga fuori nei dettagli indipendentemente dai generi che intepretera. In futuro sarebbe bello potesse mantenere questa voce pastosa che nei dischi pop spesso si perde”.

“No Surprises” brano dei Radiohead, come mai questa scelta?
Stefano Bollani:
“E’ stato un ricatto per toglierne un’altra che non mi piaceva ma che piaceva ad Irene” (ride)
Irene Grandi: “Questa e’ piu’ rock,  ci ha emozionato molto e come scelta era piu’ attuale rispetto ad un pezzo dei Beatles che inizialmente volevamo inserire”.

Un progetto cosi’ nessuno di voi due avrebbe potuto farlo con qualcun altro. È vero?
Stefano Bollani:
“Per il tipo di repertorio, il modo di registrarlo, non avrebbe potuto nascere con altra persona. Non mi sono svegliato una mattina dicendo che volevo fare un disco con una cantante, era nell’aria da molto tempo e dietro c’e’ una profonda amicizia che ci lega”.

Non c’e’ mai stato del tenero tra di voi?
Stefano Bollani:
“Aspettavamo questa domanda, strano che sia l’ultima dell’intervista (ride). No, non c’e’ mai stato niente tra di noi”.


 

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