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LOS ANGELESIl ticinese Amos Sussigan e il suo "Oscar di Cioccolata"

08.11.11 - 08:56
Non è un nuovo tipo di cioccolata terapeutica, bensì il primo romanzo guida per studenti che vogliono seguire una carriera di studio o lavorativa all’estero. Scritta dallo svizzero Amos Sussigan, raggiunge più di mille fan sulla pagina di facebook grazie ad una campagna pubblicitaria accattivante creata dallo stesso autore del libro.
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Il ticinese Amos Sussigan e il suo "Oscar di Cioccolata"
Non è un nuovo tipo di cioccolata terapeutica, bensì il primo romanzo guida per studenti che vogliono seguire una carriera di studio o lavorativa all’estero. Scritta dallo svizzero Amos Sussigan, raggiunge più di mille fan sulla pagina di facebook grazie ad una campagna pubblicitaria accattivante creata dallo stesso autore del libro.

LOS ANGELES - Amos Sussigan, ticinese, ha sempre voluto diventare un regista da Oscar. Mentre è in California a inseguire il suo sogno, spinto dalla malinconia di casa, ha scritto "Oscar di Cioccolata", un libro per aiutare i giovani nella sua stessa situazione.
 
Non è tutto oro quello che luccica. Lo sa bene Amos, 22 anni, che ha lasciato la sua Locarno nel 2009 per studiare da regista in California. "Ho scelto quell’università in particolare perchè Los Angeles è il posto in cui è più semplice trovare contatti nel mondo dello spettacolo - dice - ma non è un posto facile in cui stringere amicizie vere".
 
Per Amos, abituato a vivere vicino alla sua famiglia, a cui è attaccattissimo, e ai suoi amici di sempre, i primi mesi in California si rivelano durissimi. Ma come spesso accade, dalla nostalgia e dalla sofferenza, nasce l’arte, anche se non nella forma che tutti si aspetterebbero da un regista. Amos, infatti, inizia a scrivere un blog in modo da tenersi in contatto con i suoi amici dall’altra parte del mondoe condividere con loro le proprie emozioni. E qui giunge la sorpresa: il blog diventa un punto di riferimento per tanti ragazzi che come lui stavano vivendo le stesse esperienze o per quelli intenzionati a trasferirsi lontani da dove sono cresciuti. Una specie di guida per gestire il cosiddetto "culture shock", insomma, scritta con schiettezza e autoironia da uno che sta vivendo l'esperienza in prima persona.
 
Alla nostalgia si aggiunge, nei mesi scorsi, anche la dura realtà nel vedere il proprio migliore amico gravemente ferito dopo un incidente in moto. "Ho passato tutto il tempo che potevo con lui mentre ero in Ticino durante le vacanze estive. E mentre ero con lui in ospedale ho capito che per quanto vivere a Los angeles sia duro, è qualcosa che devo portare fino in fondo. Vale la pena di lottare".

Questo diario virtuale è ora diventato un libro, "L’Oscar di cioccolata" che è già un fenomeno di successo su Facebook e sta per essere tradotto in inglese e in tedesco. Quando si chiede ad Amos da dove nasce l’idea del libro, il 22enne ride e parla di nuovo di famiglia: "Ho un nonno molto tecnologico, che mi segue sempre per e-mail, leggendo il blog e parlandomi tramite Skype. Lui e la nonna sono i miei più grandi fan. È stato lui a darmi l'idea. E adesso mi sta già incoraggiando perchè lo trasformi in un film."

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