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INTERVISTADisagio giovanile: "Ho iniziato a tagliarmi perché odiavo il mio corpo"

11.07.10 - 11:04
L. 19enne cresciuta a Zurigo racconta la sua storia fatta di solitudine, abbandono, sogni e idolatria del corpo. L'esperto: "L'autolesionismo negli adolescenti nasconde il desiderio di piacere agli altri"
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Disagio giovanile: "Ho iniziato a tagliarmi perché odiavo il mio corpo"
L. 19enne cresciuta a Zurigo racconta la sua storia fatta di solitudine, abbandono, sogni e idolatria del corpo. L'esperto: "L'autolesionismo negli adolescenti nasconde il desiderio di piacere agli altri"

ZURIGO - Si tinge di nuovi colori il panorama giovanile. Spopolano mode come il neo - punk, i coloratissimi anni ’80, la rivincita dei ‘nerd’, i truzzi, il travestitismo, il Dark o Goth, il Fetish, la finzione nella realtà con i Cosplay e i giochi di ruolo e, soprattutto, la recente moda dei "nuovi" Emo, che trae origini dall’Emotional hardcore degli anni ’80 arrivando all’odierno filone Emo-pop, e ha condizionato le tendenze generali fino a divenire un autentico fenomeno di costume.

Anche in Svizzera questi fenomeni sono diffusi e rivelatori spesso di disagi e di questo periodo storico caratterizzato dall’isolamento crescente dei giovani e dalla difficoltà nel relazionarsi. Appartati, chiusi, difficili da avvicinare, basta fare un giro in Pazza Dante a Lugano per vedere, senza spesso comprendere, i volti della nuova generazione, come quello di L., ragazza 19enne cresciuta a Zurigo. Lei stessa è distante e distaccata, con il suo volto pallido, le labbra rossissime e carnose, vestita di poco, ma rigorosamente nero e rosso. Un pentacolo capovolto appeso al collo e uno sguardo in bilico tra la sfida e la provocazione. È un ulteriore spaccato di questa realtà, quella adolescenziale, che sempre più presto si trova a confrontarsi con la nuda e cruda realtà abortendo pseudo coscienze afflitte e tormentate. L. al suo dolore ci tiene, e, alle volte, per ricordarsi d’esserci, taglia la sua pelle.

L. è restia a raccontarsi, ma quando lo fa descrive un mondo in bilico tra un passato difficile e l’impellente bisogno di sognare.
“Parlarti di me? Mi è difficile, dato che non mi conosco a fondo nemmeno io. Sono nata senza padre, è deceduto due mesi prima della mia nascita. Ho subito diversi traumi, cresciuta con una madre alcolizzata, e nessun parente a cui importasse di noi. Il rapporto con la ‘razza maschile’ mi ha sempre creato disagi e problemi. Credo che questo sia dipeso dal fatto di non aver mai avuto un padre, e quelli che cercavano di sostituirlo, i fidanzati di mia madre, erano spesso persone disgustose. Non amo lo studio e non sono una persona ambiziosa”.

Oggi chi sei?

“Oggi sono una ragazza di diciannove anni, ma ho già un mondo di esperienze alle spalle. Tuttavia non mi sento ancora soddisfatta, non sono felice e la vita normale mi tedia, ho sempre bisogno di nuovi stimoli. Normalmente una persona a diciannove anni ha già dei progetti per il suo futuro, un lavoro, una casa, l'università, mentre io ancora non so cosa farò. Non ho nessun obbiettivo, nonostante stia studiando per diventare parrucchiera, non è ciò che voglio fare. Piuttosto sento il costante impellente bisogno di forti emozioni, non riesco a saziarmene. È tutto ciò che mi tiene in vita. Così mi sento viva”.

Il tuo look è singolare, come nasce?
“Non mi piace l’espressione ‘look’. Direi più il modo di esprimermi attraverso la mia immagine. Non mi definisco né Dark, né Goth, tantomeno Fetish. Non mi piacciono le etichette, semplicemente mi piace il nero. È da quando ho quattordici anni che vesto mischiando il nero e il rosso, credo che siano i colori che maggiormente mi rappresentano. Adoro anche vestire in modo provocante. Credo che il mio modo di apparire rappresenti fondamentalmente quello che mi piace, cioè la notte. Molte persone mi osservano, ma detesto i pregiudizi”.

La tua vita sociale e le tue abitudini?
“Esco raramente, non mi piace stare a contatto con le persone, per questo mi è difficile trovare lavoro e amicizie. Con quei pochi amici che ho passo il fine settimana nei locali, disco pub, in giro per i concerti. Mi piace l'alcool, amo il vino rosso, la sensazione che dà, quell'ebbrezza, quella sensazione di voluttà, debole e intensa allo stesso tempo. Capita, a volte, che ne beva una bottiglia intera, in poche ore, da sola. Non faccio invece, in genere, uso di droghe. La mia droga è la mia mente, sono una persona che riesce a crearsi da sola il proprio mondo. La mia immaginazione è divinamente elevata. Mi piace scrivere, disegnare ciò che nella mia mente è rinchiuso. Ascolto ogni tipo di musica, ulteriore motivo, questo, per non volermi etichettare”.

In cosa credi?

“Non credo in nulla. Né a Dio, né a Satana. Uso spesso simboli esoterici come ciondoli a forma di pentacolo rovesciato, perché mi affascina e condivido un' idea Satanista, precisamente, Luciferiana, da cui il simbolo del Baphomet, l'idolo 'uomo-capra', che spinge alla ricerca del perfezionamento di sé stessi. A questo credo, a me stessa; il fatto che vesta i simboli di Satana non significa che io sia Satanista, non pratico, né conosco nessuna Setta”.

Qual è il rapporto con il tuo corpo?
“Cerco continuamente di modificare il mio corpo per farlo apparire il più bello possibile. Da piccola ero brutta, non mi piacevo affatto. E notavo di non piacere nemmeno agli altri. Con il tempo, ho cercato di fare qualsiasi cosa per migliorare, sono dimagrita, mi sono tinta i capelli, ho iniziato a truccarmi, e mi sono accorta che stavo meglio, ora sono molto più sicura di me, al limite el narcisismo”.

I tagli?
“Ho iniziato a tagliarmi perché odiavo il mio corpo. Seno, cosce, braccia, pancia. Il sangue che scorreva sulla pelle bianca era l'unica cosa che mi piacesse guardare del mio corpo. Ad oggi non ho perso questo vizio, ancora mi piace vedere il mio sangue, adesso mi eccita, terribilmente. Tutto di quell'atto è sublime per me, il rumore della pelle che viene tagliata, il sottile dolore, e l'attesa, di vedere il rosso fuoriuscire e gocciolare, formando piccole linee di sangue. Anche le cicatrici che rimangono mi piacciono, le trovo decorative”.

Mentre col sesso?
“Non mi piace il sesso normale o la cosiddetta 'sveltina'. Sento piuttosto il bisogno di sensazioni forti, le mie fantasie sono immense. Deve esserci ambiente, musica, luce soffusa e molta, molta passione. Non amo la dolcezza, preferisco la violenza nel sesso, mi piacerebbe essere tagliata al raggiungimento di un mio orgasmo. Altro particolare, molto importante per me, sono i capelli lunghi nel partner, non ho mai capito bene il motivo di questo desiderio, ma mi eccitano. Ho poi un ottimo rapporto con la masturbazione, riesco a immaginare scene davvero erotiche. Ecco, preferisco masturbarmi che avere un rapporto sessuale 'normale' o banale”.

E l’amore?
“L'amore, non ho mai capito cosa sia. Non credo di essere mai stata realmente innamorata, ho avuto molte storie, ma mai nessuna che mi abbia fatto perdere la testa veramente. Sono, nonostante tutto, affascinata dall'amore e spero di trovare, prima o poi, la persona che fa per me”.

La tua visione sulla vita?
“Non credo che la vita sia un passaggio, che ci sia qualcosa dopo la morte. Dopo la morte si è semplicemente come prima della nascita. Non si è. Non sono innamorata della vita, ma la vedo come un'opportunità, oggi sono ed è piacevole provare sensazioni e sentimenti, ci sono posti da vedere, persone da conoscere, cerco di godere di tutto ciò. Vivo ogni giorno come fosse l'ultimo, o per lo meno cerco di vivere ogni giorno al massimo.

Davide Milo
 

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