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PALEONTOLOGIANeanderthal si truccava, non era primitivo

12.01.10 - 07:00
KEYSTONE EPA Joerg Carstensen
Neanderthal si truccava, non era primitivo

PALEONTOLOGIA - Da sempre bollato come il "primitivo" per eccellenza, l'uomo di Neanderthal potrebbe finalmente scrollarsi di dosso questa etichetta e guardare da pari a pari l'Homo sapiens. A riscattarlo è la prova che era capace di concepire e apprezzare un concetto astratto come la bellezza, tanto da ornarsi con trucchi dai colori vivaci e gioielli di conchiglie. Il beauty-case dei neanderthaliani è stato scoperto in Spagna ed è descritto nella rivista dell'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, "Pnas".

I RITROVAMENTI - Nei siti Cueva de los Aviones e Cueva Anton, entrambi nel Sud-Est della Spagna, i ricercatori dell'università britannica di Bristol, coordinati da Joo Zilho, hanno scoperto conchiglie che avevano la funzione di contenitori per pigmenti e altre conchiglie forate, probabilmente utilizzate per fare collane. All'interno delle conchiglie-contenitore sono rimaste piccole quantità di pigmenti. Alcuni sono composti di minerali lepidocrocite, ematite e pirite e quando erano freschi erano probabilmente di un nero brillante. In altre conchiglie ci sono resti di pigmenti rossi, in altre ancora gialli, simili a un cosmetico usato nell'antico Egitto.

Per Zilho "questa è la prima evidenza certa che circa 50.000 anni fa, ossia 10 millenni in anticipo rispetto alle prime testimonianze della presenza dell'uomo moderno in Europa, il comportamento dei neanderthaliani era organizzato simbolicamente".

I SOSTENITORI - È d'accordo la paleontologa Laura Longo, dell'università di Siena e studiosa dei Neanderthal: "i dati genetici dicono che Neanderthal e Homo sapiens non sono parenti, ma questo non significa che i primi non avessero capacità di astrazione". Insomma, l'essere intelligente potrebbe non essere una dote "esclusiva" dell'Homo sapiens e i neanderthaliani potrebbero essere stati addirittura i primi ad avere capacità di astrazione.

Un dato che finora non è affatto scontato. "Forse - rileva la Longo - perché apparteneva a un neanderthaliano il primo fossile umano mai scoperto", nella valle tedesca Neander, vicino a Duesseldorf. Era il 1856 e Darwin non aveva ancora pubblicato il testo di riferimento dell'evoluzionismo, 'L'Origine delle specie'. "Fin dalla sua scoperta l'uomo di Neanderthal sembra sia stato bollato come un primitivo e tale è rimasto nell'immaginario collettivo", osserva la studiosa. Anche oggi i paleontologi sono divisi fra coloro che sostengono che l'uomo di Neanderthal avesse capacità cognitive e chi proprio non accetta questa possibilità.

Eppure, osserva Laura Longo, i neanderthaliani sono riusciti a sopravvivere per 200.000 anni, da circa 250.000 a 50.000 anni fa, "superando cambiamenti climatici e rovesci ecologici non da poco". Avevano una tecnologia sofisticata per la caccia e "in generale sapevano sfruttare con la massima efficacia materie prime disponibili in quantità limitate", seppellivano i loro morti con corredi funerari e neanderthaliano era probabilmente lo strumento musicale più antico del mondo, il flauto ottenuto da un femore d'orso scoperto nel 1995 in Slovenia, a Divje Babe.

Foto d'apertura KEYSTONE EPA Joerg Carstensen
ATS

 

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