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PeopleRicerca: gay e mafioso le offese piu' pesanti, ecco il primo 'volgarometro'

20.05.09 - 10:34
Ricerca: gay e mafioso le offese piu' pesanti, ecco il primo 'volgarometro'
Roma, 20 mag. - (Adnkronos) - 'Gay', 'handicappato' e 'mafioso'. Per centinaia e centinaia di italiani sono questi gli insulti piu' duri, piu' pesanti, piu' volgari. Ma, in questo XXI secolo, anche 'nazista' e 'terrorista' rientrano tra le offese da respingere con fermezza. Mentre 'ti venisse un cancro' oggi fa piu' paura del vecchio 'vaffa' ed il tradizionale 'cornuto', insulto che nel dopoguerra ha fatto scattare molti coltelli, sembra ormai avere ben poco 'appeal' per colpire a parole qualcuno, al contrario di 'impotente', un colpo ritenuto ancora insopportabile da molti.

A stabilire la classifica delle rudezze e' il ' Volgarometro', la prima ricerca-sondaggio sul turpiloquio condotta su ben 2.615 persone. Ad anticipare all'ADNKRONOS i risultati dello studio, lanciato on line sul sito del periodico scientifico 'Focus', e' Vito Tartamella che, con il suo saggio di psicolinguistica 'Parolacce', pubblicato da Bur nel 2006, si accredita come uno dei maggiori esperti italiani di linguistica nel settore del turpiloquio nazionale. Tanto da essersi guadagnato, unico italiano, uno spazio speciale al Convegno internazionale sulle parolacce previsto a fine maggio all'universita' della Savoia, a Chambe'ry, in Francia.

"Questo sondaggio e' una delle indagini linguistiche piu' corpose svolte in Italia e l'unico a fotografare in modo significativo la percezione attuale delle parolacce, al di la' delle impressioni dei singoli" spiega Tartamella. "Il campione -sottolinea- e' ricco e vario anche se tecnicamente non puo' essere considerato 'rappresentativo' della popolazione italiana perche', regola scientifica vuole, che i destinatari delle domande debbano essere 70mila ed estratti casualmente".

"Ma, pur non pretendendo di interpretare tutte le numerose sfumature d'uso delle parolacce, un sondaggio del genere puo' essere utilizzato anche nelle aule di tribunale, per dare al giudice il peso di un insulto in una querela per diffamazione". Insomma, e' piu' scandaloso parlare in modo volgare di sesso o dire una bestemmia? Ed e' piu' offensivo mettere in dubbio l'intelligenza di una persona o qualificarla come 'ciccione'? "Spesso -afferma ancora Tartamella- i giudici, ma anche gli educatori e i traduttori, sono chiamati a dare una risposta a questi interrogativi, ma sono costretti ad affidarsi solo alla propria sensibilita' personale, in mancanza di dati oggettivi sulla forza delle parolacce, che cambia a seconda delle epoche, della cultura, dell'eta'..."

"E' cosi' che ho deciso di tastare il polso alle parolacce, lanciando il primo sondaggio italiano sul turpiloquio" prosegue Tartamella, autore del sondaggio rigorosamente "anonimo", "facile da compilare" e anche rapido: solo 5 minuti per contribuire alla ricerca di un tema cosi' controverso. In particolare, i navigatori erano invitati ad assegnare un punteggio da 0, pari a 'per niente volgare/offensivo' a 3, 'estremamente volgare/offensivo' a 152 parolacce. Un modo per tastare il polso alla forza espressiva del turpiloquio. Ed a rispondere, riferisce Tartamella, "sono stati in oltre 2mila e 600, da ogni parte d'Italia e anche dall'estero, persone di ogni ceto sociale e di ogni livello culturale e di ogni tipo di provenienza". Perche' gli insulti, si sa, non hanno barriere. Ma ecco i risultati del 'Volgarometro'.

In questa inedita fotografia delle volgarita' e del turpiloquio, risaltano 7 tendenze significative. La prima, e' quella in cui l'insulto e' un "giudizio abbreviato", dove le accuse sentite come piu' offensive, quindi piu' gravi, sono la violazione delle leggi (mafioso, ladro, infame) e i presunti eccessi sessuali, dalla promiscuita' per le donne all'omosessualita' per gli uomini. "In quest'ultimo campo, nonostante l'apparente liberta' di costumi, -commenta Tartamella- prevale ancora una visione maschilista e omofobica.

Scottante poi anche il rapporto con malattie, morte, bruttezza, disabilita': le maledizioni, cioe' augurare malattie, morte o dolore a qualcuno, e gli insulti fisici sono tra le categorie col piu' alto voto medio. "Questi valori -spiega l'autore- sono giudicati piu' importanti rispetto alla lucidita' mentale e alla cultura (ignorante). Inoltre, le singole espressioni che hanno ricevuto in assoluto i punteggi piu' alti sono le bestemmie, nonostante 1/3 del campione si dichiari ateo. Da notare che, anche se per valori infinitesimali, l'offesa alla Madonna e' considerata piu' grave rispetto a quella verso Dio. E non e' tutto.

I fattori che influenzano maggiormente la percezione delle parolacce sono, in ordine decrescente, l'istruzione, l'eta' e l'abitudine a dirle; non incidono molto, invece, il sesso, il luogo di residenza e l'orientamento religioso. Inoltre, le donne, over 50, meridionali e religiosi sono comunque le categorie piu' sensibili al turpiloquio: hanno attribuito a molte voci punteggi superiori alla media generale, giudicando con piu' severita' le espressioni legate al sesso, alla morale, alla religione e alla devianza dalle norme.

Un altro aspetto emerso dal sondaggio e' che il 50,4% delle espressioni proposte e' stata giudicata dai navigatori "poco volgare o offensiva" (punteggi da 0 a 1,4). Cio' vuol dire che queste parole, di conseguenza, hanno perso buona parte della loro forza espressiva, degradandosi a espressioni colorite e graffianti ma non molto offensive o scandalose: fra queste, terrone, sfigato, crumiro, buffone, rifatta/siliconata, sbirro, ostia, che palle, ballista.

Dallo studio emerge invece una maggiore abitudine alle parolacce, sia per un loro uso piu' frequente - basti ricordare che dal 1999 le parolacce sono state depenalizzate con una legge-delega - sia per effetto del mutare dei valori sociali. Cosi' 'tangentaro' e' oggi considerato molto piu' offensivo di eretico. Infine, le categorie di insulti giudicati meno pesanti sono, in ordine decrescente, quelli classisti come pezzente, barbone, proletario, quelli etnici come negro o terrone, e quelli religiosi come talebano e bigotto. Il motivo? "Oggi -spiega Tartamella- le differenze di classe sono diventate piu' sfumate, e c'e' piu' tolleranza verso le diverse fedi religiose".

"Per quanto riguarda le discriminazioni etniche, -aggiunge- sono giudicate meno severamente, probabilmente perche' non toccano direttamente gli italiani. I navigatori, con alcuni distinguo, hanno espresso scarsa immedesimazione verso il dramma degli stranieri di non sentirsi accettati e integrati". Ma a cosa servono questi dati? "Il 'Volgarometro' -sottolinea Tartamella- puo' dare indicazioni utili, oltre che ai linguisti, per valutare se classificare una parola come spregiativa, descrittiva, offensiva, che e ai sociologi, per identificare e spiegare i valori morali e i tabu'".

Tartamella quindi si dice convinto che il 'Volgarometro' puo' diventare un strumento utile anche "ai giudici e agli educatori chiamati a esprimersi sulla carica di offensivita' di vari insulti che, pero', e' determinata anche da altri fattori come il contesto, l'intenzione, il tipo di rapporto. In mancanza di dati quantitativi, infatti, finora queste valutazioni si sono affidate alla percezione dei singoli, che non necessariamente riescono a fotografare la sensibilita' di un'epoca".

Spazio al 'Volgarometro', inoltre, anche per i traduttori. Non sempre, infatti, da una lingua all'altra esistono parolacce di significato equivalente. Per esempio, nei Paesi del nord Europa ci sono molte meno espressioni volgari sui temi religiosi e sessuali. Con il volgarometro, i traduttori hanno uno strumento per scegliere parolacce dal significato diverso ma con una carica offensiva equivalente. "A patto -avverte Tartamella- che siano fatti sondaggi analoghi in altre lingue".

Info: www.focus.it

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