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CAMBIAMENTI CLIMATICIItalia e Svizzera verso la revisione dei confini

19.03.09 - 09:56
"Una volta si stabilivano con le armi, oggi con gli esperti" dice Franco Narducci, relatore di un disegno di legge che intende precisare le linee di demarcazione. Le modifiche dei criteri riguardano soltanto terreni di alta montagna di proprietà statale e non dovrebbero comportare conseguenze significative per i cittadini. Dopo settant'anni di puntali correzioni.
Keystone
Italia e Svizzera verso la revisione dei confini
"Una volta si stabilivano con le armi, oggi con gli esperti" dice Franco Narducci, relatore di un disegno di legge che intende precisare le linee di demarcazione. Le modifiche dei criteri riguardano soltanto terreni di alta montagna di proprietà statale e non dovrebbero comportare conseguenze significative per i cittadini. Dopo settant'anni di puntali correzioni.

ROMA - Dopo settant'anni di puntali correzioni, i confini tra Svizzera e Italia potrebbero essere rivisti in più punti. Un disegno di legge in materia è infatti sul tavolo dei parlamentari italiani della Commissione degli affari esteri. La modifica legislativa intende precisare le linee di demarcazione, rese indefinite dall'erosione, dal riscaldamento climatico e dal conseguente ritiro dei ghiacciai. "Una volta i confini si stabilivano con le armi, oggi con gli esperti", ha dichiarato all'Ats il relatore del disegno di legge Franco Narducci, deputato del Partito Democratico e rappresentante degli italiani all'estero.

A suo avviso il ritiro dei ghiacciai è visibile e rende necessarie varie piccole correzioni, dal Vallese fino ai Grigioni. La precedente Convenzione tra Svizzera e Italia fu firmata a Berna nel 1941 e l'ultimo rilievo della linea di confine risale agli anni Venti e Trenta. Stando al progetto legislativo, in futuro il confine italo-svizzero dovrebbe diventare flessibile e seguire la linea displuviale anche in seguito a ulteriori mutamenti di temperatura.

Ciò significa che in caso di scomparsa di un ghiacciaio, la linea di confine coinciderà con la cresta del terreno roccioso emergente. Toccherà quindi agli esperti dei due Paesi stabilire i nuovi confini sulla base delle loro misurazioni. L'intervallo di tempo tra un rilevamento e l'altro verrà fissato dalla Commissione per la manutenzione del confine di Stato italo-svizzero. Il disegno di legge poggia su uno scambio di note diplomatiche tra Svizzera e Italia.

Le modifiche dei criteri di demarcazione riguardano soltanto terreni di alta montagna di proprietà statale e non dovrebbero comportare conseguenze significative per i cittadini: il rischio che le loro proprietà si ritrovino in un altro Stato è infatti scongiurato.

Stando a Narducci, il disegno di legge non dovrebbe incontrare resistenze e dovrebbe essere approvato dalla Camera dei Deputati la prossima settimana. In seguito spetterebbe al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dare il via libera definitivo alla revisione dei confini; dopodiché la questione varcherà la frontiera.

Adnkronos

Foto d'apertura: Keystone

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