Scoprendo che spesso le persone che non hanno problemi a riconoscere le facce, hanno difficoltà nel caso di visi capovolti, mentre questo non accade per altri oggetti (automobili o bottiglie a testa in giù). Un fenomeno che indica come la mente umana elabora i visi in modo diverso rispetto a tutto il resto.
Allora il team ha eliminato tutto tranne i capelli da una serie di volti, chiedendo a 70 volontari di memorizzare le acconciature. Poi i ricercatori hanno chiesto al campione di selezionare le chiome più familiari tra un gruppo di immagini che non avevano mai visto.
Così hanno scoperto che i volontari fallivano il 15-18% delle volte nel caso di acconciature invertite, contro il 25% dei volti. Questo suggerisce che il nostro cervello fa molta attenzione ai capelli, ma non li considera un elemento del viso come naso e occhi. In questo caso, infatti, le persone con prosopoagnosia non riuscirebbero a riconoscere amici e parenti proprio dalle acconciature.
Questo, invece, non accade ai pazienti 'ciechi alle facce'. Insomma, il cervello elabora volti e chiome in modo diverso. Per questo, dice Duchaine a 'New Scientist', potrebbero esserci persone incapaci di riconoscere i capelli. E dunque di non accorgersi se la compagna è appena uscita da una lunga seduta dal parrucchiere.
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