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PeopleCAGIVA: "Evoluzione delle idee"

22.06.01 - 15:34
Prova su strada della Cagiva Raptor 650.
Cagiva Raptor 650
CAGIVA: "Evoluzione delle idee"
Prova su strada della Cagiva Raptor 650.
I riscontri incoraggianti d'opinioni e di vendite, raggiunti con il lancio sul mercato del progetto Raptor e V-Raptor 1000, hanno spinto la Cagiva a derivarne un modello destinato alla classe di cilindrata media che, sotto il profilo strategico, è un settore di mercato molto importante, dato che rappresenta il bacino d'acquisto preferito per i motociclisti che provengono dalla cilindrata 125. I tecnici della casa varesina hanno così sostituito il motore bicilindrico di 1000 cm3 con uno di 650 cm3, adattando lievemente nello stesso tempo la ciclistica alla nuova soluzione. Il propulsore, come nel caso precedente, è stato preso in dotazione dalla casa giapponese Suzuki, e affinato dai responsabili Cagiva. Il nuovo bicilindrico a V di 90¡ con distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, permette di raggiungere una potenza massima di ben 73 cv a 9000 giri, e una coppia di 6,5 kgm a 7400 giri; l'alimentazione è affidata a due carburatori Mikuni BDSR 39, l'accensione è elettronica digitale. Ciclistica con pochi cambiamenti, lievi modifiche per il telaio a traliccio in tubi d'acciaio, e anche le misure rimangono pressoché invariate, con valori importanti volti alla stabilità. L'interasse è di 1440 mm, l'inclinazione del cannotto di sterzo di 25¡ e l'avancorsa di 109 mm. La forcella, non regolabile, è di tipo upside-down con steli di 43 mm e un'escursione di 120 mm. Il monoammortizzatore posteriore ha un'escursione di 130 mm ed è regolabile in precarica. Il look della "Raptorina" è praticamente identico a quella della sorella maggiore, il serbatoio ha ora una capienza di 19 litri (prima 18 litri), e lievi differenze estetiche si notano nel retrotreno per il cerchio posteriore ridotto a 4,5 pollici per ospitare una gomma di 160 mm al posto di 180 mm. Nel complesso il peso della Raptor 650 è sceso di ben 12 kg rispetto alla 1000. Prova su strada Guidando la moto ci si rende subito conto che lo scopo del designer Miguel Galluzzi, ideatore in precedenza anche del Ducati Monster, è stato raggiunto brillantemente. Infatti, oltre allo stile estetico evolutivo della naked, Galluzzi ha realizzato una moto per gli usi di tutti i giorni, facile da guidare, affidabile, potente ma non all'eccesso e, soprattutto, con un prezzo interessante. Su strada emerge subito il suo più grande pregio, il motore. Per essere un bicilindrico di media cilindrata offre eccellenti sensazioni, perché già a partire da 2000 giri in sesta marcia il propulsore è in grado di progredire regolarmente senza scatti, e dai 4000 giri fino ad entrare nella zona rossa a 11000 giri offre una progressione continua ed entusiasmante. Si può quindi contare su un arco d'utilizzo di ben 7000 giri, grazie anche ai rapporti delle marce ben studiati e raccorciati rispetto alla più potente sorella. L'impianto frenante è abbastanza efficace anche se richiede un po' di forza sulla leva per offrire il meglio di sé. La ciclistica, malgrado abbia misure importanti, risulta maneggevole e grazie al cerchio di 4,5 pollici e un pneumatico da 160 mm, permette al conducente di disegnare traiettorie strette con angoli d'inclinazione relativamente ridotti. In aggiunta il "raptorino" possiede un baricentro basso che facilita i conducenti, soprattutto i meno esperti, ad aprire celermente il gas all'uscita delle curve, gustandosi in piena sicurezza tutta la bontà di questo bicilindrico. La forcella, malgrado non sia regolabile, lavora bene, perché è abbastanza sensibile alle asperità dell'asfalto. Difatti, quando si eseguono frenate d'emergenza, essa affonda in maniera progressiva trasmettendo un'onesta sensazione della gomma anteriore. La posizione di guida è quella tipica della Raptor, seduti bassi a soli 77,5 cm da terra, perciò quando s'inizia a spingere nel misto è consigliabile piegare ulteriormente le ginocchia per appoggiare la punta dei piedi sulle pedane, così da poter sfruttare tutto lo spazio a terra. Possiamo affermare che la Raptor 650 è perfettamente in sintonia con gli slogan del suo prestigioso designer Galluzzi, che definisce lo stile una continua evoluzione delle idee.
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