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PEDIATRIAFumo in gravidanza? Aumentano i rischi di Sids per i prematuri

31.08.08 - 10:49
Keystone / Gaetan Bally
Fumo in gravidanza? Aumentano i rischi di Sids per i prematuri
ROMA - Una spada di Damocle minaccia i bebè prematuri nati da mamme fumatrici: è la sindrome della morte improvvisa (Sids), che in questi piccoli si verifica molto più che in bambini venuti alla luce sempre prima del tempo, ma da madri senza il vizio della sigaretta. E' quanto dimostra il primo studio sperimentale che ha messo a confronto i riflessi respiratori di queste due categorie di neonati, rilevando problemi nei bimbi nati da donne patite del pacchetto. Il lavoro, firmato dagli esperti dell'università di Calgary (Canada), è pubblicato sull'American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine. Secondo gli esperti guidati dal neonatologo Shabih Hasan, dunque, il fumo, oltre ad aumentare il pericolo di partorire prima del previsto, accresce le possibilità che il proprio bebè muoia improvvisamente in culla. E questo perchè, rispetto a bambini con madri non fumatrici, in questi piccoli sono stati rilevati problemi di funzionalità respiratoria. Studi precedenti hanno dimostrato che l'ipossia (scarsità di ossigeno) e l'ipercarbia (eccesso di biossido di carbonio) possono essere segnali premonitori del rischio di Sids e che i bambini a maggior rischio di morte improvvisa sono quelli che mostrano una debole risposta a queste due condizioni. "I prematuri - fa notare Hasan - sono naturalmente quelli più a rischio proprio per la loro condizione di minore sviluppo, ma è la prima volta che anche il fumo di sigaretta durante la gestazione viene evidenziato come fattore che influenza le chance di Sids". Per analizzare questi effetti, gli scienziati hanno reclutato 22 bebè nati spontaneamente fra la 22esima e la 32esima settimana di gravidanza. Dodici di questi piccoli avevano una madre che fumava cinque o più sigarette al giorno durante la gestazione, mentre le altre 10 non avevano mai toccato 'bionda'. Dopo aver effettuato una serie di esami sulla funzionalità respiratoria e test che riproducevano condizioni di rischio di morte in culla (ipossia e ipercarbia), tenendo naturalmente a portata di mano kit per la rianimazione, gli studiosi hanno rilevato che i figli di madri fumatrici subivano uno stress respiratorio maggiore rispetto a chi era nato da una non fumatrice e soprattutto impiegavano più tempo a riacquistare condizioni normali. "Tutto questo - spiegano - ha una chiara implicazione nella Sids, ma potrebbe averne persino nello sviluppo cerebrale del bambino". Per spiegare il fenomeno, i ricercatori evidenziano che la nicotina potrebbe interagire con alcuni recettori neuronali in grado di influenzare lo sviluppo delle aree del sistema nervoso essenziale per il controllo della respirazione. O, in alternativa, le alterazioni nello sviluppo dei polmoni indotto dal fumo materno potrebbero contribuire alla scarsità di ricambio di ossigeno con conseguente difficoltà nel riacquistare condizioni di normalità dopo uno stress respiratorio.

Adnkronos Salute


Foto d'apertura: Keystone / Gaetan Bally

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