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SPETTACOLOEssere un sex symbol? La Cucinotta: "Mi piace da morire"

25.06.08 - 10:32
"Si riesce a gestire la cosa se si è intelligenti" ha aggiunto la Cucinotta che vi proponiamo in immagini che confermano la sua naturale e verace bellezza.
Keystone Photopress Patrick Straub
Essere un sex symbol? La Cucinotta: "Mi piace da morire"
"Si riesce a gestire la cosa se si è intelligenti" ha aggiunto la Cucinotta che vi proponiamo in immagini che confermano la sua naturale e verace bellezza.
ROMA - ''Essere considerata un sex symbol? Finche' dura mi piace da morire. Ed e' qualcosa che riesci a gestire se sei intelligente''. A parlare cosi' e' l'attrice e produttrice Maria Grazia Cucinotta in un'intervista esclusiva a 'Tu', il settimanale diretto da Marisa Deimichei in edicola domani. Dell'ultimo film girato (la commedia greca 'Uranya') dice: ''Non e' stato molto difficile mettersi nei panni di una prostituta: mi ci vuole un secondo per andare sopra le righe, e' contenermi che costa fatica. E' stato difficile invece recitare in greco: l'ho scoperto la mattina che sono arrivata sul set. Nessuno parlava inglese''. ''Per 'essere sopra le righe' intendo seguire l'istinto sempre'', spiega l'attrice siciliana.

E' stata a Cannes tra dive del calibro di Sharon Stone e Madonna, e a proposito racconta: ''Il Festival e' un posto incredibilmente glamorous, ma mi mette un'ansia pazzesca. Detesto il caos e dover percorrere il tappeto rosso mi manda in tilt. Mi sono fermata solo qualche ora: il tempo di promuovere l'Ischia Film Festival, del quale sono madrina, e tornarmene a casa di corsa''.

Infine Maria Grazia parla dei suoi nuovi progetti a 'Tu': ''Io e mio marito abbiamo prodotto 'L'imbroglio nel lenzuolo', diretto dal regista messicano Alfonso Arau, che uscira' a fine anno. Lui si e' occupato della parte finanziaria. Un progetto ambizioso e costoso, in cui abbiamo messo denaro nostro. E poi, 'Io non ci casco', un film low budget con giovani attori non professionisti'', ma precisa che ha incontrato tanti problemi: ''Mi arrabbio almeno una volta al giorno. Il problema e' che gli italiani non sono capaci di lavorare in gruppo a un progetto comune: devi fare il triplo della fatica a causa delle invidie e delle antipatie personali di tutti'', conclude.

Adnkronos

Foto d'apertura: Keystone

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