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Roma, 31 ott. (Adnkronos Salute) - Scoperto un indicatore 'spia' del colangiocarcinoma, tumore delle vie biliari ad alta mortalità. Lo studio, che apre le porte a una diagnosi precoce di questa forma tumorale, è stato coordinato da Domenico Alvaro e Eugenio Gaudio dell'Università La Sapienza di Roma e da Antonio Benedetti dell’università di Ancona. Il ruolo dell'indicatore Igf1 (fattore di crescita insulino-simile), presente nella bile - riferisce una nota dell'ateneo romano - è descritto sulle pagine della rivista 'Annals of internal medicine'. Attualmente non esiste nessun test per la diagnosi precoce di questa patologia - riferisce il comunicato - e ci si affida a complesse indagini strumentali e radiologiche al momento dell’insorgenza dei sintomi. La diagnosi viene generalmente posta in uno stadio di malattia così progredito che l’unica terapia possibile è costituita dalla chirurgia. La fase avanzata della diagnosi del colangiocarcinoma permette di operare meno del 30% dei pazienti e questo rende la mortalità molto alta: a 5 anni dalla diagnosi sopravvive meno del 5% dei pazienti. Questo studio - sottolinea la nota - ha dimostrato che l’analisi di un solo indicatore nella bile l'Igf1 (fattore di crescita insulino-simile) consente la diagnosi definitiva di colangiocarcinoma e riuscendola a distinguere dalle malattie benigne delle vie biliari (calcoli, infiammazioni) e dal cancro del pancreas. La scoperta - conclude la nota - apre nuove e importanti prospettive per la diagnosi precoce e quindi per la terapia dei tumori delle vie biliari.
