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PeopleTUMORI: LO STUDIO, 95% PAZIENTI ITALIANI CONVIVE CON DOLORE

08.06.07 - 13:30
TUMORI: LO STUDIO, 95% PAZIENTI ITALIANI CONVIVE CON DOLORE

Roma, 8 giu. (Adnkronos Salute) - Il dolore segna la vita dei malati oncologici, giorno dopo giorno. Il 95% degli italiani colpito da una neoplasia è costretto a conviverci, più di quanto non facciano i malati degli altri Paesi del vecchio continente. E le terapie prescritte per combatterlo o almeno ridurlo sono efficaci solo nel 16% dei casi. Numeri da brivido che emergono dalla ricerca European Pain in Cancer (Epic) presentata al Congresso internazionale Eapc (European association for palliative care), in corso a Budapest, e condotta in 12 Paesi europei con il supporto di Mundipharma. Il dolore è il primo sintomo che spinge il paziente a rivolgersi a un medico, permettendo così l’individuazione della patologia neoplastica, e accompagna, nella gran parte dei casi, l’intero decorso del tumore. Tuttavia le terapie prescritte risultano spesso inadeguate e per il 42% dei pazienti oncologici il dolore è “intollerabile”. La ricerca ha coinvolto in totale 4.824 pazienti, di cui 457 italiani. Per un europeo su tre (30%), e per il 42% degli italiani, il dolore è stato il sintomo chiave per la diagnosi di tumore e ben il 95% dei pazienti oncologici italiani lamenta un dolore associato alla malattia (contro il 73% di media europea). Il 56% dei malati di cancro ha dichiarato di provare dolore al momento dell’indagine e il 96% lo ha sperimentato nell’arco dell’ultimo mese con una frequenza quotidiana nella metà dei pazienti e di “almeno diverse volte alla settimana” nel 74% dei casi. Il 47% dei pazienti coinvolti nello studio ha dichiarato di provare dolore da almeno tre mesi e il 6% di soffrire costantemente da più di un anno. Più del 96% dei pazienti lamenta una sofferenza di grado moderato-severo, ovvero di livello maggiore a 5 su una scala numerica da 0 a 10, dove 10 indica “il peggior dolore possibile”. Sebbene il 98% di questi malati riceva un trattamento, solo il 16% degli intervistati italiani (contro il 24% degli europei) giudica realmente efficace la terapia prescritta per il proprio dolore e nel 70% dei casi i farmaci assunti non sono in grado di scongiurarne la ricomparsa. “La ricerca Epic ha dimostrato che, nonostante la disponibilità di trattamenti, il dolore da cancro continua a non essere gestito in maniera adeguata - commenta Franco De Conno, direttore struttura complessa di riabilitazione e cure palliative della Fondazione Irccs-Istituto nazionale dei Tumori di Milano e direttore onorario dell’Eapc - E non a caso l’Italia continua ad essere tra gli ultimi Paesi in Europa quanto a spesa pro-capite annua per analgesici oppioidi forti, raccomandati dalle linee guida internazionali Oms ed Eapc come farmaci di prima scelta nel trattamento del dolore moderato-severo". Per il 42% dei malati, il dolore risulta talmente insopportabile da far loro desiderare la morte, nel 66% dei casi impedisce di condurre una vita normale, ostacolando le semplici attività quotidiane, e per la metà di loro influisce negativamente sulla vita familiare. Il 62% dei pazienti, infine, non si sente in alcun modo compreso da amici e parenti, incapaci di immaginare la sofferenza provata. Lo specialista di riferimento, per i pazienti italiani, è l’oncologo (74%), seguito dal terapista del dolore (12%). Un ulteriore problema che ostacola un adeguato trattamento del dolore da cancro è proprio la difficoltà di comunicazione tra medico e paziente: per uno su 5, infatti, il medico curante si dedica esclusivamente al trattamento del tumore, disinteressandosi del dolore legato ad esso. "I risultati emersi dalla ricerca Epic - sottolinea il campione di ciclismo Lance Armstrong, fondatore della Lance Armstrong Foundation, che in passato ha sconfitto il tumore ed è riuscito a tornare anche in pista - mostrano come i pazienti che combattono il cancro sopportino in silenzio il dolore ad esso connesso, per quanto questo incida negativamente sulla loro vita. Anche se negli ultimi anni notevoli passi avanti sono stati compiuti sulla via che conduce alla vittoria sul cancro, per sconfiggere definitivamente il dolore oncologico resta ancora molto da fare”.

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