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PeopleMEDICINA: ITALIANI SCOPRONO COME 'RESUSCITARE' CELLULE VECCHIE BLOCCANDO PROTEINA

12.03.07 - 16:10
MEDICINA: ITALIANI SCOPRONO COME 'RESUSCITARE' CELLULE VECCHIE BLOCCANDO PROTEINA

Roma, 12 mar. (Adnkronos Salute) - Identificata la proteina che blocca la replicazione delle cellule 'vecchie' o a riposo. Si chiama p21, e basta la sua rimozione per 'resuscitare' quelle cellule che non erano più in grado di dividersi. La scoperta, che si è guadagnata le pagine del Journal of Cell Biology, è opera di un team di scienziati italiani guidati da Marco Crescenzi, ricercatore del dipartimento di Ambiente e connessa prevenzione primaria dell’Istituto superiore di sanità. "Questo nuovo filone di studi - commenta il presidente dell'Iss, Enrico Garaci - apre prospettive molto interessanti. Si tratta infatti - spiega - di una scoperta che può rappresentare un significativo contributo allo sviluppo dell’ingegneria tessutale, oggi in gran parte affidata agli studi sulle staminali". In pratica nel prossimo futuro si potrebbero "riparare i tessuti dell'organismo laddove non è possibile farne crescere le cellule in coltura, o quando la proliferazione cellulare incontra ostacoli". Con questo studio si dimostra che è possibile riattivare cellule differenziate terminalmente, cioè che si sono ritirate permanentemente dal ciclo cellulare perdendo la capacità di dividersi. Basta sottrarre la p21, ritenuta responsabile dell’inibizione della replicazione cellulare. Alla base della scoperta il fatto che la maggior parte delle cellule delle persone adulte non presenta più un ciclo di divisione cellulare. "La ricerca - spiega Marco Crescenzi, autore dello studio - è stata condotta su cellule 'quiescenti' perché riposano in una sorta di sonno temporaneo, dovuto per esempio alla scarsità di nutrimento, oppure senescenti perché invecchiate o perché il loro Dna risulta danneggiato. Queste cellule - continua il ricercatore - si 'ritirano' in uno stato detto di senescenza replicativa, o acquisiscono funzioni specializzate e cessano volontariamente di dividersi. Tutti e tre questi stati - prosegue - per quanto differenti, condividono lo stesso meccanismo molecolare, responsabile dell’arresto della proliferazione". La proteina p21 inibisce le proteine responsabili della divisione cellulare. "Lo studio - riprende Crescenzi - è stato condotto su miotubi, cioè fibre muscolari differenziate, fibroblasti umani quiescenti e cellule renali senescenti. Molte di queste cellule ignorano qualsiasi fattore di crescita, qualsiasi oncogene e promotore della divisione. Tuttavia - spiega il ricercatore dell'Iss - quando abbiamo rimosso la proteina p21 utilizzando Rna interferente, le cellule si sono 'svegliate' e hanno avviato un processo di mitosi, ossia di duplicazione, ormai libere dalla continua inibizione del ciclo cellulare". Lo studio, dicono gli scienziati italiani, apre diverse prospettive. Il gruppo di lavoro dell'Iss ha ora spostato l'attenzione sulle cellule staminali. "Molte staminali umane infatti - conclude Crescenzi - mostrano una lentezza intrinseca a replicarsi, anche in vivo. Utilizzando il metodo messo a punto in questo studio, pensiamo perciò di poter favorire e accelerare anche la loro proliferazione". (Red-Sch/Adnkronos Salute)

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