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PeopleTUMORI: 12MILA GIOVANI MALATI L'ANNO, ALBERO GENEALOGICO PER DIAGNOSI PRECOCE

27.09.06 - 15:47
TUMORI: 12MILA GIOVANI MALATI L'ANNO, ALBERO GENEALOGICO PER DIAGNOSI PRECOCE

Roma, 27 set. (Adnkronos Salute) - Sono oltre 12mila ogni anno gli adolescenti e i giovani adulti italiani fra i 15 e i 39 anni che si ammalano di cancro. Più precisamente 8mila donne e 5.800 uomini, con un’incidenza di 77 casi ogni 100mila nel ‘gentil sesso’ e di 54 ogni 100mila nel ‘sesso forte’. La buona notizia è che la sopravvivenza media nel Bel Paese è oggi in progressivo aumento e che la mortalità è stimata in entrambi i sessi a ‘soli’ 10 malati ogni 100mila (1.200 donne e 1.100 uomini). Ma il cancro rimane comunque la prima causa di decesso per le donne e la seconda, dopo gli incidenti stradali, per gli uomini sotto i 40 anni. Possibile ‘arma’ per individuare il rischio di malattia in teenager o ‘poco più’ potrebbe essere una speciale ricostruzione dell’albero genealogico, che tenga conto dei casi di tumore, ma anche di infarto, ictus, diabete e altre patologie nella propria famiglia. Se ne è parlato oggi a Roma in occasione del convegno ‘La prevenzione dei tumori negli adolescenti e nei giovani adulti’ organizzato presso l’Istituto superiore di sanità (Iss) col contributo dell’Associazione per la lotta ai tumori nell’età giovanile (Alteg) e dell’Istat. Obiettivo dell’incontro, fare il punto sull’‘universo tumori’ ponendo la lente d’ingrandimento sui ragazzi, di cui si parla meno rispetto ai pazienti anziani, adulti o bambini. ‘’Eppure - ha spiegato Francesco Cognetti, direttore scientifico dell’Istituto oncologico Regina Elena di Roma - questa fascia d’età comprende persone che stanno cercando di affermarsi nello studio e nel lavoro, che si stanno creando una famiglia e, se malati, incontrano sicuramente più difficoltà sociali rispetto alle altre ‘categorie’ di pazienti. Quanto ai tipi di neoplasie che si riscontrano più facilmente - ha detto Cognetti - quella del testicolo, le leucemie e i linfomi non-Hodgkin sono le più diffuse fra i maschi, mentre fra le donne sono più comuni il cancro al seno, al collo dell’utero e della tiroide e le leucemie. I fattori di rischio sono quelli legati all’ereditarietà, ma anche agli stili di vita sbagliati: in Italia - fa notare l’oncologo - le ragazze in media a 17 anni si ritrovano già fumatrici dipendenti”. E per individuare precocemente i giovani a rischio di tumore, l’Istituto superiore di sanità ha in cantiere un progetto che coinvolgerà medici di famiglia e i loro pazienti ‘under 40’: ‘’l’idea ‘pilota’ - spiega Arduino Verdecchia, dirigente di ricerca dell’Iss e responsabile dell’iniziativa - è di far compilare ai ragazzi di una certa area urbana o geografica un vero e proprio albero genealogico con cui studiare l’anamnesi familiare. Successivamente il medico di medicina generale si occuperà di analizzarlo e di individuare eventuali ‘pericoli’ per allertare il suo paziente o anche diagnosticare una neoplasia. Se le prime sperimentazioni andranno bene - annuncia - proporremo al ministero della Salute di allagare il progetto a tutta Italia”. Studiare l’ereditarietà dei tumori è la ‘chiave’ migliore per la diagnosi precoce secondo Verdecchia: ‘’il 5% di tutti i casi di tumore che si verificano in Italia - ricorda l’esperto - ha un’origine genetica. E questa ‘fetta’ di neoplasie si manifesta in maggior parte all’interno della fascia 15-39. Ciò significa che gli altri fattori di rischio (fumo, sole, alcol) hanno un ruolo, ma non altrettanto importante come quello dei geni. Con l’albero genealogico - spiega - sarà possibile responsabilizzare i medici di medicina generale, più ‘a contatto’ con le famiglie, e possibilmente diagnosticare in tempo più tumori possibili”. (Bdc/Adnkronos Salute)

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