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PeopleSALUTE MENTALE: UE - MALATO UN EUROPEO SU 4, NUOVE REGOLE IN ARRIVO

06.09.06 - 17:28
SALUTE MENTALE: UE - MALATO UN EUROPEO SU 4, NUOVE REGOLE IN ARRIVO

Milano, 6 set. (Adnkronos Salute) - Dall’Ue nuove regole in arrivo contro i disturbi psichiatrici. In Europa una persona su quattro sperimenta almeno una volta nella vita una malattia mentale grave; ogni anno 18,4 milioni di 18-65enni vengono colpiti da depressione, e 58 mila cittadini circa si suicidano. Per promuovere prevenzione e assistenza il Parlamento europeo ha approvato oggi il ‘Libro Verde’ della Commissione sulla salute mentale nell’Unione, elaborato su iniziativa di John Bowis. Gli eurodeputati chiedono però più attenzione ai problemi di donne e giovani, priorità per la lotta a stigma e discriminazione, e una riforma dei servizi affinché si basino su un’assistenza di qualità, in famiglia o in centri protetti, con controlli e valutazioni regolari. Il Parlamento sostiene le osservazioni della Commissione sulla ‘deistituzionalizzazione’ - si legge in un comunicato da Strasburgo - perché il ricovero a lungo termine in istituti psichiatrici può prolungare e aggravare la malattia, rafforzando pregiudizi ed emarginazione. E ancora. Il Parlamento condanna il ricorso alla forza, controproducente come la somministrazione coatta di farmaci. Qualsiasi forma di ricovero in strutture con posti letto e di somministrazione coatta di farmaci deve essere limitata nel tempo e, per quanto possibile, regolarmente riveduta ed effettuata con il consenso del paziente o, in assenza di esso e in ultima istanza, con la convalida di un’autorità civile. Il Parlamento esorta inoltre la Commissione a sostenere la prosecuzione di riforme ad hoc negli Stati membri che hanno abusato della psichiatria, dell’uso di medicinali, del ricovero obbligato o di pratiche disumane come ‘letti gabbia’ o celle di isolamento. Infine - prosegue la nota - il Parlamento invita la Commissione a inserire la riforma della psichiatria fra i punti da esaminare nel quadro dei negoziati di adesione all’Ue. Secondo il Parlamento europeo, dunque, le persone colpite da malattie mentali vanno curate e assistite con dignità e umanità. I servizi devono perciò essere efficaci e accessibili a tutti; al personale sanitario incaricato va assicurata una formazione continua, ed è necessario un approccio a sportello unico per i servizi sanitari, sociali, di alloggio, di formazione e di trasporto. Da Strasburgo arriva inoltre l’invito a riflettere sul miglior modo di avvalersi degli strumenti comunitari disponibili, quali il VII programma quadro per la ricerca. I deputati dell’Europarlamento ritengono che il ‘Libro Verde’ non tenga in debito conto la “dimensione di genere” che esiste nel campo della salute mentale, specie per quanto riguarda i disordini alimentari, le malattie neurodegenerative, la schizofrenia, i disturbi dell’umore, l’ansia, il panico, la depressione, l’abuso di alcol e di altre sostanze psicoattive, i suicidi e la delinquenza. In altre parole, il Parlamento evidenzia la necessità di “ricerche sulle variazioni comprovate nelle strutture e nell’attività del cervello di uomini e donne, al fine di mettere a punto approcci e cure differenti per i due sessi nel campo della salute mentale”. I deputati invitano poi ad affrontare in modo interdisciplinare i problemi relativi all’assistenza di bambini o adolescenti con disturbi dello sviluppo, comportamentali o della nutrizione. Il Parlamento rileva che la diffusione di modelli estetici socialmente definiti incide sulla salute mentale e sul benessere di ragazze e donne, con un aumentato rischio di disordini alimentari, e sostiene l’avvio del progetto di ‘Igiene mentale del bambino e dell’adolescente in un’Europa ampliata’. L’assemblea di Strasburgo suggerisce di attribuire carattere prioritario anche all’assistenza di categorie deboli quali le persone con gravi patologie mentali, i malati cronici o terminali, i disabili, i detenuti, le minoranze etniche, le persone senza fissa dimora, i migranti, i lavoratori precari e i disoccupati. Gli eurodeputati chiedono che i datori di lavoro introducano politiche di “salute mentale sui posti di lavoro”, e che qualsiasi strategia futura attribuisca la priorità alla lotta per sconfiggere lo stigma. Ad esempio organizzando campagne annuali per “combattere l’ignoranza e l’ingiustizia” che portano all’emarginazione sociale dei pazienti. Per migliorare le loro condizioni, in conclusione, per il Parlamento occorre garantire ai malati basilari diritti sociali e civili: diritto alla casa, al sostegno economico a chi non può lavorare, al matrimonio e alla gestione del proprio patrimonio. (Red-Opa/Adnkronos Salute)

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