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RICERCAAntigermoglianti, in Ticino la situazione è ok

28.05.06 - 13:31
Foto d'archivio
Antigermoglianti, in Ticino la situazione è ok
L'industria alimentare fa spesso capo a tecniche di conservazione mirate a salvaguardare leproprietà organolettiche e nutritive dei prodotti da alterazioni causate dal tempo o dalle condizioniambientali. Tra i possibili metodi di conservazione rientra l'impiego di sostanze chimiche atte ainibire processi di sviluppo quali maturazione o germinazione. Il Laboratorio Cantonale haricercato residui di antigermoglianti in patate, aglio e cipolle reperibili sul mercato ticinese nel mesedi gennaio. In particolare, sono stati ricercati i due tipici regolatori di sviluppo Profam (IPC) eClorprofam (CIPC).Se da un lato l’utilizzo di CIPC è ammesso per la conservazione di patate, degli antigermogliantivengono a volte (illegalmente) utilizzati per preservare aglio o cipolle che devono risultare quindiesenti da residui di IPC e CIPC. L’assenza di queste sostanze è ovviamente richiesta anche per iprodotti agricoli definiti “biologici”. Sono stati considerati 24 campioni di patate (6 con il marchio"bio" e 18 “tradizionali”) di provenienza svizzera, 4 di cipolle (provenienza svizzera) e 2 di aglio(Spagna e Cina).

Parametri analitici determinati Patate, cipolle e aglio sono stati analizzati per la determinazione di eventuali residui di IPC e CIPC. Al fine di verificare la conformità dei campioni, i risultati sono stati confrontati con i valori dell’Ordinanza sulle sostanze estranee e sui componenti presenti negli alimenti (OSoE, stato 27 dicembre 2005), che fissa un valore di tolleranza e un valore limite per residui di CIPC in patate crude di rispettivamente 10 e 30 mg/kg. Per residui di IPC esiste un valore di tolleranza generico in derrate alimentari vegetali (0.05 mg/kg). Da notare che fino a novembre 2005 erano ammesse, nelle patate crude, sia tracce di IPC che di CIPC fino a 5 mg/kg (valori di tolleranza).

Discussione e conclusioni L'indagine ha dato un esito confortante perché tutti i campioni sono risultati conformi all'Ordinanza sulle sostanze estranee. I 6 campioni di patate bio e quelli di cipolle e aglio si sono rivelati, come richiesto, esenti dagli antigermoglianti ricercati. La percentuale di patate tradizionali con residui di CIPC (39%), così come il tenore medio riscontrato in questi campioni (1.1 mg/kg), sono simili a quelli riscontrati tra il 2000 e il 2005 (25-55% e 0.8-3.4 mg/kg). Vale la pena sottolineare come, nonostante nel novembre 2005 il valore di tolleranza per residui di CIPC nelle patate sia raddoppiato, tutti i tenori risultino inferiori anche alla tolleranza di 5 mg/kg in vigore precedentemente.

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