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PeopleDEPRESSIONE: 50% PAZIENTI VITTIMA DI TRAUMI INFANTILI, SEPARAZIONE PIU' GRAVE DI LUTTO

23.09.05 - 14:46
DEPRESSIONE: 50% PAZIENTI VITTIMA DI TRAUMI INFANTILI, SEPARAZIONE PIU' GRAVE DI LUTTO

Roma, 23 set. (Adnkronos) - La meta’ dei depressi ha subito un trauma durante l’infanzia. Ad aumentare il rischio ammalarsi di depressione da adulti sono la morte di un genitore, abusi psichici e fisici, ma soprattutto il divorzio o la separazione di mamma e papa’: un evento traumatico persino piu’ doloroso di un lutto. E i piu’ ‘fragili’ sono i bimbi con meno di 8 anni. E’ il risultato di uno studio condotto dall’università di Roma Tor Vergata su 300 pazienti seguiti dal Policlinico capitolino. La ricerca, che evidenzia come le cause della depressione vadano ricercate nell’infanzia in circa la meta’ dei casi, e’ stata presentata oggi al ‘First Joint Meeting on Advances in Diagnosis and Treatment of Depression, Bipolar Disorder and Schizofrenia’, convegno internazionale di psichiatria in corso a Roma fino a domani.

‘’E’ il primo studio italiano ad aver evidenziato un legame tra infanzia e depressione - sottolinea Alberto Siracusano, ordinario di psichiatria al Policlinico Tor Vergata di Roma e coordinatore della ricerca - Disturbi di ansia e dell’umore nell’infanzia o nell’adolescenza predispongono una persona a sviluppare gravi forme patologiche da adulto’’. E infatti, secondo i risultati ottenuti dall’equipe di Tor Vergata, 9 pazienti con grave depressione su 10 avevano gia’ accusato disturbi psichici precedenti, spesso sottovalutati: problemi comportamentali, fobie sociali, paure immotivate, timidezza patologica.

In particolare, nel 30% dei pazienti coinvolti nello studio, la depressione affondava le sue radici in un abuso sessuale e fisico subito nel periodo dello sviluppo. ‘’Questo non significa - spiega Siracusano - che un grave problema da bambini determini sempre in futuro una forma di depressione’’. Oltre alla predisposizione genetica, il clima familiare conta moltissimo. ‘’Se c’è una famiglia solida alle spalle - afferma l’esperto - si possono anche superare simili traumi”.

In pratica, situazioni di disagio fisico e psichico sono come una sorta di ‘’ferita sempre aperta: rendono vulnerabili a ogni situazione esterna’’. Per mandare ko, invece, una persona depressa, che pero’ da piccola non ha subito traumi, ‘’sono necessari più eventi gravi e ripetuti nel tempo: e’ maggiore la capacità di difesa e anche la disponibilità a rivolgersi al medico in tempi utili’’. Il ritardo con cui la depressione viene diagnosticata o cui si comincia la terapia, e’ un grossissimo problema, sottolineano gli specialisti. Si stima che in media trascorrano dai 3 ai 5 anni prima di rivolgersi all’esperto. Dopo non va meglio. Il 40% dei pazienti, ma si arriva all’80% se sono schizofrenici, non segue la terapia: assume i farmaci solo il primo mese o quando sente di averne bisogno. “La vergogna di essere considerati ‘pazzi’ e ammettere di avere un problema psichiatrico - sottolinea Siracusano - è difficile da superare’’. Ma, secondo gli esperti, è proprio il ritardo nella diagnosi e la mancata osservanza delle terapie a portare a quei ‘raptus’ di cui leggiamo nelle pagine di cronaca.

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