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LOCARNOLa guerra e la formula magica in amore. Ecco la "Versione di Fiorella"

24.03.22 - 06:00
La Mannoia sarà a Locarno il 2 aprile. A ruota libera su conflitto in Ucraina e ci rivela un segreto in fatto di amore.
GC Events Sagl
La guerra e la formula magica in amore. Ecco la "Versione di Fiorella"
La Mannoia sarà a Locarno il 2 aprile. A ruota libera su conflitto in Ucraina e ci rivela un segreto in fatto di amore.

LOCARNO - Rossa e passionaria. Ancor di più in questi giorni. Fiorella Mannoia di conflitti e di guerre ne ha sempre parlato nelle sue canzoni. Solo due anni fa pubblicava un testo come Padroni di niente che diceva: “qui c’è gente che spera in mezzo a gente che spara e non capisce che prima di tutto la vita è un valore”. Il 2 aprile sarà a Locarno, al Palaexpo Fevi, tappa del suo tour “La versione di Fiorella”. «Non nascondo che provo tanta angoscia. Mai avremmo pensato di trovarci, nel terzo millennio, di nuovo in una situazione così pericolosa». 

Nel mondo ci sono tante altre guerre, eppure questa ci fa più paura.
«È talmente vicina a noi, per questo ci tocca così tanto. Eppure sono le stesse immagini che abbiamo viste in altri conflitti poco mediatizzati. Cerchiamo di non voltare gli occhi a ciò che sta passando la Siria o di fronte a quello che è successo in Iraq, o in Libia. Noi europei pensavamo di essere protetti da tutto ciò, di essere al sicuro, oggi abbiamo capito che non è così». 

L’intera Europa si sta attivando per accogliere i profughi.
«Ed è bellissimo. Dobbiamo assolutamente aiutare questa gente, su questo non possiamo avere dubbi. Dobbiamo fare tutto il possibile per alleviare le loro sofferenze». 

Fioccano però le polemiche: perché questa generosità non è stata altrettanto per altri profughi che arrivavano da più lontano?
«La vicinanza geografica gioca un ruolo importante. Tutto è molto più mediatizzato. Non è stato così per la Libia. Ancora oggi non sappiamo che cosa sta succedendo in Siria. Di fronte a un interesse mediatico così forte la gente è più coinvolta e di conseguenza è più generosa. Credo che se avessero fatto vedere le stesse scene anche delle altre guerre forse ci saremmo mossi con più generosità».

Le canzoni hanno il potere di fermarti e farti riflettere. Se avesse Putin davanti, il verso di quale canzone citerebbe per portarlo alla riflessione?
«Vorrei portare alla riflessione un po’ tutti, non solo Putin. Quello che ha fatto è insostenibile. La colpa è tutta dalla sua parte. Ora però bisogna avere la volontà di trovare un accordo da entrambe le parti, di fermare le armi, altrimenti sarà una guerra lunga e rischiamo di avere un altro Vietnam». 

A Locarno porterà “La versione di Fiorella”. Oggi Fiorella Mannoia che versione dà della vita e della musica?
«Vita e canzoni assumono ora tutta un’altra veste. Le parole pronunciate in questo contesto prendono un significato più profondo. Non c’è più il bianco e nero, chi ha torto e chi ha ragione. C’è solo la morte che ci angoscia. La versione di Fiorella è che si muovano le diplomazie. Le guerre si fermano solo con gli accordi, non esiste altra soluzione». 

Quali saranno le canzoni del concerto?
«Quelle che emozionalmente sono più adatte al momento che stiamo vivendo. Ci sono brani che non avevo mai cantato prima. Pezzi di Lucio Battisti, Lucio Dalla. Riproporrò dopo tanti anni una canzone che Samuele Bersani aveva scritto per me negli anni novanta. Mi divertirò a rendere omaggio a Fred Bongusto. Canterò Princesa di Fracesco De Andrè, una canzone che mi ha sempre emozionata tantissimo. E poi ci sarà tutta una parte acustica con i miei maggiori successi rivisitati con sonorità diverse. Insomma uno spettacolo che scorre via velocemente anche per noi che stiamo sul palco».   

Sono trascorsi 35 anni da Quello che le donne non dicono. Oggi le donne continuano a non dire, oppure hanno imparato a dire?
«Ora diciamo molto di più. Noi donne siamo scrigni misteriosi. Spesso non ci capiamo nemmeno noi, figuriamoci se possono capirci gli uomini. Sicuramente abbiamo detto tanto, ma c’è ancora tanto da fare e da dire rispetto alla situazione attuale delle donne nel mondo». 

È molto attiva sui social. Spesso non le manda a dire. Sempre schietta e diretta.
«Fa parte del mio carattere, non riesco a tacere. A volte davanti alla tastiera mi faccio violenza e mi dico di non intervenire, di farmi gli affari miei, ma poi alla fine non riesco a non dire la mia opinione di fronte a qualcosa che trovo ingiusto. E allora scrivo». 

Poi però la criticano. La offendono. Ci resta male?
«All’inizio sì, mi sentivo ferita. Adesso non me ne frega più niente. Gli insulti mi scivolano addosso. È più importante il mio pensiero degli attacchi degli haters, che puntualmente blocco. Mi piacciono invece le critiche costruttive, quelle che aprono a un dialogo».

So che gioca con la Playstation e lo skateboard elettrico. Non ce la immaginiamo così Fiorella Mannoia.
«Eh sì, sono una vera appassionata di giochi. Ho sempre giocato sin da quando ero giovane. Man mano che la tecnologia avanzava io mi adeguavo. Ho iniziato con i Pokemon e sono arrivata alla Playstation».

Dopo 15 anni di convivenza ha deciso di sposarsi. Ha trovato dunque la formula magica affinché funzioni?
«Non so quale possa essere la formula magica. Posso però dirti qual è il mio segreto: ognuno deve coltivare le proprie passioni e non interferire nelle passioni dell’altro. E se non condividi un suo interesse, trovatene uno tutto tuo. Mio marito quando sta tutto il giorno in studio di registrazione a comporre musica, mica vado lì a lamentarmi. Mi invento una cosa da fare. Sta tutto qui il segreto. Riuscire a rispettare l’altro».

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