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STATI UNITIIl caso Jussie Smollett si conclude con una condanna a cinque mesi di reclusione

11.03.22 - 20:00
L'attore ha ribadito la sua innocenza dopo la lettura del verdetto
keystone-sda.ch (BRIAN CASSELLA / POOL)
Jussie Smollett dopo aver ribadito di essere innocente.
Jussie Smollett dopo aver ribadito di essere innocente.
Fonte Ats Ans
Il caso Jussie Smollett si conclude con una condanna a cinque mesi di reclusione
L'attore ha ribadito la sua innocenza dopo la lettura del verdetto

NEW YORK - Il copione del film Jussie Smollett finisce con una condanna a cinque mesi di reclusione. Il ruolo della vittima in quella che si è rivelata una falsa aggressione omofoba e razzista è costata all'attore, famoso per il personaggio di Jamal Lyon nella serie tv 'Empire', anche 30 mesi in libertà condizionata, un risarcimento da 120mila dollari e una multa da 25mila dollari per una falsa denuncia alla polizia nel gennaio del 2019.

Dopo aver ascoltato la sentenza, Smollett si è alzato, ha abbassato la mascherina e ha ribadito la sua innocenza. «Vostro Onore - ha detto - rispetto lei e la giuria ma non ho commesso questo reato». Poi rivolgendosi alla corte: «Non ho tendenze suicide e se mi accade qualcosa mentre sono dentro non sono stato io a farmi del male. È bene che lo sappiate». Mentre veniva scortato in cella in manette ha gridato di nuovo di essere innocente alzando il pugno.

Il giudice della contea di Cook (Chicago) James Linn ha argomentato per circa 30 minuti prima di leggere la sentenza, affermando che è stato l'attore a scrivere il copione e a ingaggiare gli attori per la truffa. Inoltre la premeditazione del gesto è stata un'aggravante nel caso. «C'è una parte di lei - ha commentato - con dell'arroganza, egoismo e narcisismo che è scandalosa. Lei non è una vittima di un crimine di odio razziale, lei non è una vittima di un crimine di odio omofobo. Lei è solo un ciarlatano che si è finto una vittima di odio razziale e questo è vergognoso».

Smollett è stato giudicato colpevole lo scorso dicembre per cinque capi d'imputazione dopo avere fatto false dichiarazioni su quello che egli definì un crimine di odio anti razziale e anti gay. L'attore, che è afroamericano e gay, disse alla polizia di Chicago di essere stato aggredito, nel febbraio 2019, da due uomini che avrebbero urlato contro di lui insulti omofobi, gettandogli addosso candeggina e legandogli un cappio al collo. La presunta aggressione suscitò indignazione da parte di celebrità e politici che si precipitarono a difenderlo pubblicamente. La polizia di Chicago aprì un fascicolo per un possibile crimine d'odio. Tuttavia gli investigatori si resero presto conto che si trattava di un'orchestrazione e che era stato lo stesso Smollett a pagare i due uomini, due fratelli, per inscenare l'aggressione.

L'attore ha professato la sua innocenza anche sotto giuramento. La giuria lo ha condannato per cinque capi d'imputazione su sei dopo una camera di consiglio di nove ore.

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