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"Il truffatore di Tinder": la storia vera dietro al successo di Netflix

STATI UNITI"Il truffatore di Tinder": la storia vera dietro al successo di Netflix

10.02.22 - 17:00
Una truffa amorosa super articolata ha permesso a Shimon Hayut di intascarsi 10 milioni di dollari.
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"Il truffatore di Tinder": la storia vera dietro al successo di Netflix
Una truffa amorosa super articolata ha permesso a Shimon Hayut di intascarsi 10 milioni di dollari.
Le vittime hanno raccontato la propria esperienza nel documentario, che è balzato ai primi posti dei più visti in tutto il mondo.

LOS ANGELES - Donne single, se cercate l'amore sulle app di incontro questo documentario potrebbe salvarvi il portafogli. Stiamo parlando de "Il truffatore di Tinder", schizzato al primo posto della top ten svizzera di Netflix in pochi giorni dall'uscita. 

Una vera e propria sorpresa, dato che si tratta di un documentario. Ma bisogna ammettere che "Il truffatore di Tinder" risulta molto scorrevole, con diversi colpi di scena ai limiti della realtà. Eppure si tratta di una storia vera. Se siete curiosi di vederlo senza spoiler, allora fermatevi qui. Anche se il titolo è piuttosto chiaro, la costruzione della truffa è tutt'altro che banale.  

Partiamo dall'inizio: come succede ogni giorno, milioni di donne cercano l'amore tra uno swipe a sinistra e uno a destra sulle app per incontri. Finché uno in particolare attira la tua attenzione: dalla profilo sembra bello e ricco. E dopo i primi messaggi scopri anche che è simpatico, dolce, romantico e premuroso. Per conoscerti è disposto a prendere jet privati, cenate nei più lussuosi ristoranti del mondo, ti paga vacanze nei resort più ricercati. È il principe azzurro, che tutte sognano. I primi mesi scorrono perfetti, tanto da arrivare anche a presentarlo ai genitori. 

Ma ecco che cominciano i guai: a causa del suo lavoro nell'industria dei diamanti si è fatto molti nemici, e si trova in momentanea difficoltà. Ha ricevuto minacce di morte, e deve scappare. Ed ecco che comincia a chiedere soldi, che ovviamente promette di restituire presto. Il rapporto che si è instaurato è così profondo e duraturo che le vittime decidono di fidarsi (in fondo era pieno di soldi, no?). Una truffa che è facile intuire, almeno dall'esterno, come finirà. Tutto qui? Certo che no: il truffatore, che operava anche con più nomi, è riuscito a spennare non una, ma decine di donne contemporaneamente con questo stratagemma, finanziandosi con una sorte di schema Ponzi. 

Nonostante le denunce da parte delle ex fidanzate (alcune si sono indebitate fino a decine di migliaia di dollari per "aiutarlo"), la polizia non era mai intervenuta, anche perché il truffatore operava tra diversi paesi. Solo la determinazione di alcune vittime, unita al lavoro investigativo di alcuni giornalisti, ha permesso di chiudere la vicenda. O forse no. 

Nel frattempo Tinder ha bandito per sempre Shimon Hayut, questo il vero nome del truffatore. E le vittime (nel documentario sono tre quelle che raccontano la propria esperienza) hanno lanciato una raccolta fondi per riprendersi almeno in parte i soldi prestati al finto principe azzurro. Stando alle polizie che si sono successivamente occupate del caso, Hayut avrebbe intascato circa 10 milioni di dollari da decine di ragazze. 

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