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SANREMOAl Festival in piedi per gli eroi che hanno combattuto la mafia

04.02.22 - 08:46
L'eleganza en travesti di Drusilla Foer si prende la scena nella kermesse canora.
Imago
Fonte ATS
Al Festival in piedi per gli eroi che hanno combattuto la mafia
L'eleganza en travesti di Drusilla Foer si prende la scena nella kermesse canora.

SANREMO - Con l'omaggio al presidente italiano Sergio Mattarella, nel giorno del giuramento per il suo secondo mandato al Quirinale, Amadeus ha aperto ieri sera la terza serata del Festival di Sanremo, caratterizzata dall'orazione civile dello scrittore Roberto Saviano.

Il festival della musica italiana, che veleggia con ascolti record e con il 56% di share torna ai fasti dell'era Baudo. Il presentatore Amadeus ha interrotto il ritmo serrato della gara per dare la parola a Roberto Saviano: l'orazione civile dedicata a Falcone e Borsellino, a trent'anni dalle stragi di Capaci e via D'Amelio, è stato un inno al coraggio della scelta, contro il silenzio che nutre le mafie, contro la neutralità che è nemica della libertà e della dignità. La regina della serata è stata Drusilla Foer: talento, eleganza, classe, ironia, si è "mangiata" il palco (e ha superato brillantemente la prova della scala).

Il saluto a Mattarella - Smessi i panni di "spalla" degli amici Fiorello e Zalone, Amadeus è stato un impeccabile padrone di casa. «Buon lavoro, presidente - dice aprendo la serata rivolto a Mattarella - Lei è stato un punto di riferimento e lo è stato anche oggi quando ha ricordato l'importanza della cultura, delle arti, del teatro, cinema e musica». Poi la dedica: «Lei nel 1978 alla Bussola di Viareggio con sua moglie Marisa e suo fratello Piersanti era tra i fortunati dell'ultimo, leggendario concerto di Mina. E allora ecco 'Grande grande grande' che è quello che pensiamo di lei».

In piedi per Falcone - Tutto l'Ariston si è alzato in piedi per rendere omaggio alle vittime della mafia: «Ricordare - ha scandito Saviano - non è un atto passivo, viene da 're-cordari', rimettere nel cuore, non vuol dire provare nostalgia per Falcone e Borsellino, ma rimetterli in vita sentendoli battere in noi». Per tutti, anche per chi non c'era, «sono simboli di coraggio, che è sempre una scelta», ha incalzato lo scrittore, citando gli esempi di Chinnici, Terranova, Saetta, Costa, Giacomelli, Livatino, «finiti sotto i colpi delle mafie» e sottolineando che Falcone e Borsellino, oggi «celebrati come eroi», subirono la delegittimazione, «non c'erano i social ma c'erano gli haters». Ebbe il coraggio di scegliere Rita Atria, la più giovane testimone di giustizia, suicida a 17 anni dopo via D'Amelio: Saviano - all'Ariston a titolo gratuito - ha chiuso il monologo citando la frase di un suo tema, «se ognuno di noi prova a cambiare, forse ce la faremo».

L'ironia di Drusilla Foer - Applausi e social impazziti per Drusilla Foer: la nobildonna toscana ideata da Gianluca Gori è stata la co-conduttrice perfetta. «Restare tutta la sera qui? Ma è un inferno», ha detto scandalizzata ad Amadeus. «Lei mi fa fare la valletta: se l'avessi saputo mi sarei messa qualcosa di più scosciato, ho anche un bel koala tatuato».

Ma si è commossa quando Michele Bravi le ha detto: «Sono contento che sei qui, la tua presenza racconta la meritocrazia». Poi ha giocato a modo suo con i pregiudizi entrando in scena nei panni di Zorro: «Ho pensato a qualcosa di eccentrico, per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo en travesti, sicché mi sono travestita». Si è sfilata cappello, maschera e mantello, ha lasciato solo i baffetti. «Che fa, si spoglia completamente?», le ha chiesto Amadeus. «Farei delle grandi sorprese"», la risposta sul filo dell'ironia.

Ha lasciato di stucco anche la risposta lapidaria data a Iva Zanicchi che in maniera spiritosa ha detto: «È più alta di me. Ha anche altre cose più di me». Algida la risposta di Drusilla: «Sì, sono colta». Convincente nel suo monologo sulla diversità, arrivato purtroppo in ora tarda.  «Diversità è una parola che proprio non mi piace, ha in sé qualcosa di comparativo e una distanza che non mi convince. Quando la verbalizzo sento sempre che tradisco qualcosa. Io trovo che le parole siano come gli amanti: quando non funzionano più vanno cambiati subito. Ho cercato un termine che potesse sostituirlo e ne ho trovato uno molto convincente: unicità».

Cesare Cremonini  -Il superospite musicale è Cesare Cremonini, con una performance speciale per festeggiare i 20 anni di carriera: l'ex frontman dei Lunapop porta un medley con "Nessuno vuole essere Robin", "Marmellata 25", "Logico", "La nuova stella di Broadway" e "Poetica" e poi propone il nuovo singolo "La ragazza del futuro". È stata la sua prima volta all'Ariston, il pubblico è rimasto tutto in piedi per lui e si è scatenato a ballare quando lo show è culminato con "50 Special".

Sul palco tutti i Big hanno riproposto le loro canzoni, tra qualche problema di audio, in particolare durante l'esibizione di Tananai, le consuete provocazioni di Achille Lauro, che si è sbottonato i pantaloni, e l'immancabile Fantasanremo.

Questa intanto la classifica generale alla fine della terza serata (dopo il voto della stampa le prime due sere e del televoto e demoscopica 1000 ieri sera): sul podio Mahmood & Blanco, Elisa e Gianni Morandi. Seguono Irama, Sangiovanni, Emma, Massimo Ranieri, Fabrizio Moro, La Rappresentante di Lista, Dargen D'Amico, Michele Bravi, Ditonellapiaga e Rettore, Aka 7even, Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir, Noemi, Rkomi, Matteo Romano, Iva Zanicchi, Giovanni Truppi, Highsnob & Hu, Giusy Ferreri, Le Vibrazioni, Yuman, Ana Mena, Tananai.

Uno share del 54.1%

Sono stati 9 milioni 360 mila, pari al 54.1% di share, gli spettatori che hanno seguito ieri su Rai1 la terza serata del Festival della canzone italiana "Sanremo 2022" (dalle 21.30 alle 01.46).

A mo' di paragone, l'anno scorso la terza serata del festival - dedicata alle cover - aveva ottenuto in media 7 milioni 435 mila spettatori pari al 44.4% di share.

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