Il cantante ha pubblicato la sua autobiografia, "El hijo del Capitan Trueno"
MADRID - Il 10 novembre Miguel Bosé ha pubblicato la sua autobiografia, "El hijo del Capitan Trueno". Un libro di memorie (scritto in terza persona) che non risparmia il ricordo del rapporto burrascoso tra l'attore e cantante e i suoi genitori: l'attrice italiana Lucia Bosé e il leggendario torero spagnolo Luis Miguel Dominguin.
«Il problema che aveva Miguelito era quello di sopravvivere tutti i giorni a quei due mostri che così tanta ombra ed eclisse causavano» afferma il 65enne, che ha presentato il volume alla stampa iberica. Bosé rimarca il machismo di Dominguin, preoccupato che il figlio fosse gay solo perché amava i libri. «Mia madre gli chiese quale fosse il problema del fatto che io leggessi molto. “Che il bimbo sarà gay, Lucia! Di sicuro!”. Mio padre voleva che fossi un uomo come Dio comanda: un “macho”, un cacciatore, un donnaiolo. Io ero di carattere più lombardo, più sensibile». Bosé spiega di aver «perdonato» il padre, morto nel 1996.
Nessun accenno, invece, alle tesi negazioniste sul Covid-19 che l'avevano riportato alla ribalta qualche tempo fa. Un argomento del quale Bosé non ha voluto parlare.