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Quello che resta dopo una meteora pop

CANTONEQuello che resta dopo una meteora pop

28.10.21 - 06:00
Una hit (colossale) negli anni '80 e poi l'ombra, la storia degli a-ha in un nuovo documentario nelle sale ticinesi
First Hand Films
Quello che resta dopo una meteora pop
Una hit (colossale) negli anni '80 e poi l'ombra, la storia degli a-ha in un nuovo documentario nelle sale ticinesi

LUGANO - Quattro ragazzotti norvegesi a Londra negli anni '80 con tanta voglia di successo e per le mani, a parte il look, praticamente un solo pezzo. Dopo un po' di tribolazioni “Take on me” diventa una delle più colossali meteore della storia del pop con 50 milioni di copie vendute.

Poi un album che fa molto bene e... 20 anni di onorata carriera di cui davvero pochi sanno moltissimo. Tenta di raccontarceli proprio “a-Ha: the movie”, documentario co-firmato dal produttore Thomas Robsahm (figlio di Ugo Tognazzi) e dalla regista danese Aslaug Holm.

Nei suoi 100 minuti di durata la pellicola ripercorre la storia della band più famosa della storia della Norvegia, così come sia stato per i tre membri della stessa crescerci all'interno. La risposta è ambivalente fra l'amore innegabile per la musica e gli screzi che naturalmente nascono tanto nei rapporti fra menti creative quanto nelle relazioni fra persone.

Una tensione che ha portato a diversi scioglimenti e altrettanti ritorni. Una sorta di amarezza vibrante che resta anche quando li ritroviamo nel documentario fra un palazzetto zeppo di fan, decisamente maturi, e l'altro.

La sensazione che resta, alla fine di questo “a-Ha: the movie” è che proprio a loro questo film sia dedicato. Perché per la prima buona mezz'ora il documentario tiene, e si regge sulla forza della narrazione, sulla componente umana e sul il piglio immortale di “Take on me”.

Quando le cose vanno avanti – verso i '90 e il 2000 – il tutto perde un po' di vista i protagonisti, e le loro vite, concentrandosi sulla carriera musicale che resta roba per aficionados. Un po' un peccato perché gli elementi per centrare qualcosa che potesse risuonare in maniera trasversale c'erano tutti.

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