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FranciaÈ morto Jean-Paul Belmondo

06.09.21 - 16:43
La leggenda del cinema francese aveva 88 anni, la sua legale: «Da tempo si sentiva stanco»
keystone-sda.ch / STF (IAN LANGSDON)
È morto Jean-Paul Belmondo
La leggenda del cinema francese aveva 88 anni, la sua legale: «Da tempo si sentiva stanco»
La Francia lo piange. Emmanuel Macron: «Resterà per sempre "Le Magnifique"». Alain Delon: «Sono completamente annientato». Charlese Michel: «Era un gigante». Claudia Cardinale: «Sono rimasta sola».

PARIGI - Il cinema francese piange Jean-Paul Belmondo. Si è spento a 88 anni, come comunicato dalla sua rappresentante legale, ripresa dall'agenzia stampa Afp. «Da qualche tempo si sentiva molto stanco», ha confermato, «si è spento nella tranquillità».

Nato nel 1933 a Neully Sur Seine, e di formazione classica, negli anni '60 è già richiestissimo dopo il successo avuto con Jean-Luc Godard, regista tra i principali esponenti della Nouvelle Vague, per il ruolo da protagonista nel seminale “Fino all'ultimo respiro” (1960). In quello stesso anno gira anche un altro film leggendario, “La Ciociara”, diretto da Vittorio De Sica.

Noto in patria con il soprannome canzonatorio di Bébel, Belmondo è stato un attore dai mille volti. Dal film d'autore a quello mainstream è infatti arrivato anche al poliziesco che ha - in parte - ridefinito grazie al suo carisma e la sua prestanza fisica.

Sempre attivo nel corso degli anni, fra cinema tv e teatro, nel 2001 non viene colpito da un'ischemia cerebrale, che lo tiene lontano dalla recitazione per sette anni. Pochi mesi fa il suo ultimo compleanno, in compagnia anche della sua figlia più giovane, Stella di 17 anni.

Lo piange tutta la Francia - La Francia piange naturalmente uno dei suoi simboli. «Resterà per sempre "Le Magnifique"», ha detto il presidente Emmanuel Macron, tra i primi a reagire su Twitter alla scomparsa di questo mostro sacro del cinema d'Oltralpe. «Belmondo - ha aggiunto il presidente - era un patrimonio nazionale, pieno di brio e risate, toni forti e fisico svelto, eroe sublime e figura famigliare, infaticabile temerario e mago delle parole. In lui, ci riconoscevamo tutti».

Il presidente dell'Assemblea Nazionale, Richard Ferrand, evoca un «monumento del cinema e del teatro. Assieme ai più grandi registi, Belmondo ha segnato la nostra cultura popolare, il nostro patrimonio, con il suo talento, il suo brio e il suo senso dell'umorismo leggendario. Pensieri commossi ai suoi cari e ai suoi amici». E il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, piange la scomparsa di «un gigante: tutti ricordiamo il suo sorriso, il suo carisma».

Nel fiume incessante di omaggi nazionali e internazionali, anche quello dello storico collega, Alain Delon. «Sono completamente annientato - ha dichiarato Delon - Adesso cercherò di reagire per non trovarmi nelle stesse condizioni tra cinque ore... Non sarebbe male se ce ne andassimo tutti e due, insieme». Belmondo, prosegue Delon, la voce spezzata dal cordoglio ai microfoni di CNews, «è una parte della mia vita, iniziammo insieme, 60 anni fa». Spesso dipinti, a torto, come rivali, i due colossi del cinema transalpino hanno recitato assieme in molti film.

«Sono rimasta sola»: fra le lacrime, anche Claudia Cardinale, nella sua casa di Parigi, ricorda l'amico, il collega, il complice di una vita. «Sono addoloratissima - dice all'ANSA l'attrice - per me è stato e rimarrà, come per tanti altri, l'immagine della vitalità. Nel mio cuore e nella mia memoria non cesserà mai di essere in movimento. Lui era il sorriso, la gioia di vivere, l'audacia e la semplicità». «Io ringrazio la vita - conclude Claudia Cardinale - per aver unito i nostri percorsi. Il mio affetto più profondo va ai suoi familiari e in particolari ai suoi figli. Addio Jean-Paul».

Sentito omaggio anche da parte del Festival di Cannes. «Merci, Jean-Paul», scrive in un tweet il delegato generale del Festival, Thierry Frémaux, salutando la «generosità dell'uomo e dell'attore». In allegato, due foto sulla Croisette di colui che tutti chiamavano "Bébel" e a cui nel 2011 venne assegnata la Palma d'Oro alla carriera. «Affetto e ammirazione» anche nell'omaggio della Biennale di Venezia, che tra l'altro premiò Belmondo nel 2016 con il Leone d'oro alla carriera.

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