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REGNO UNITO«Ho capito solo mesi fa che "f*****" è un insulto contro i gay da non utilizzare»

02.08.21 - 21:30
A far riflettere Matt Damon sul suo uso quantomeno disinvolto della parola è stata una delle figlie.
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«Ho capito solo mesi fa che "f*****" è un insulto contro i gay da non utilizzare»
A far riflettere Matt Damon sul suo uso quantomeno disinvolto della parola è stata una delle figlie.

LONDRA - Matt Damon avrebbe scoperto solo «alcuni mesi fa» che «f*****» è un insulto e avrebbe così smesso di usare il termine derogatorio impiegato per offendere le persone omosessuali. A stimolare in lui questa (per alcuni tardiva) riflessione sarebbe stata una delle figlie.

«Ho fatto una battuta, mesi fa, e ne ho ottenuto un trattato da mia figlia. Si è alzata da tavola e se n'è andata», ha raccontato il 50enne al Sunday Times. «Io le ho detto "Eh, dai. È una battuta! Lo dico nel film "Fratelli per la pelle" - ha continuato l'attore -. Lei è andata in camera sua e ha scritto un lunghissimo e bellissimo trattato su quanto quella parola ("f****t" in inglese americano, ndr) sia pericolosa. Io ho detto "Ritiro l'insulto che inizia con 'f'!", ho capito».

Per giustificarsi, l'attore ha spiegato che, una volta, il termine era utilizzato con un'altra accezione. «Quando ero bambino era usato normalmente, con un altro impiego», ha affermato senza fornire ulteriori dettagli.

Raccontato mentre l'attore parlava di mascolinità contemporanea durante la promozione del suo "La ragazza di Stillwater", l'anedotto di Damon ha fatto aggrottare più di un sopracciglio. «Quindi Matt Damon ha capito "mesi fa" per mezzo del "trattato" di una bambina che non dovrebbe dire la parola "f*****". Mesi fa. Mesi fa.», ha commentato per esempio via Twitter il comico queer Travon Free come riferisce la BBC. «Come membro della stampa, mi piace quando le celebrità parlano alla stampa, ma è sempre illuminante sentire le storie che gente come Liam Neeson o Matt Damon pensano siano umanizzanti e affascinanti, ma che, al contrario, rivelano il loro isolamento e la loro isolazione, oltre ad altre cose sgradevoli», ha dichiarato dal canto suo il critico televisivo Daniel Fienberg, dell'Hollywood Reporter.      

  

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