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SVIZZERANatura e città, una relazione complicata

07.07.21 - 06:30
Il difficile equilibrio è al centro di "Naturalia", che l'artista visuale Massimiliano Rossetto presenta a photoSCHWEIZ
PHOTOSCHWEIZ / MASSIMILIANO ROSSETTO
L'artista visuale della Svizzera italiana Massimiliano Rossetto espone in questi giorni a photoSCHWEIZ.
L'artista visuale della Svizzera italiana Massimiliano Rossetto espone in questi giorni a photoSCHWEIZ.
Natura e città, una relazione complicata
Il difficile equilibrio è al centro di "Naturalia", che l'artista visuale Massimiliano Rossetto presenta a photoSCHWEIZ

ZURIGO - Ci sono anche le opere di un artista visuale della Svizzera italiana a photoSCHWEIZ, la più grande vetrina per la fotografia in Svizzera, in corso in questi giorni (e fino a domenica 11 luglio) al Padiglione 550 a Zurigo-Oerlikon. Sono circa 200 i professionisti che approfittano della visibilità data dall'esposizione, che è arricchita da premi e mostre speciali. «Nonostante tutte le avversità causate dalla pandemia, molti fotografi hanno usato il periodo Covid in modo creativo. Insieme ai nostri curatori, sono molto entusiasta della qualità e della frizzante creatività dell'edizione 2021», afferma il direttore creativo del gruppo Blofeld Michel Pernet.

Il fotografo in questione è Massimiliano Rossetto: nato nel 1993, vive e lavora tra Berlino e Lugano. Nel 2016 si è laureato con un Bachelor in fotografia contemporanea a BLOO di Lione (Francia). Nel 2020 ha ricevuto il primo premio del 24. vfg Swiss Young Talent Award for Photography e in questi anni ha presentato i suoi lavori in Svizzera e in svariate nazioni europee.

Che genere di opere hai proposto quest'anno a photoSCHWEIZ?
«Ho presentato parte di un progetto fotografico a lungo termine intitolato "Naturalia". Ho iniziato a lavorarci all'inizio del 2017, dopo essermi trasferito a Berlino, in Germania, da un piccolo villaggio rurale in Svizzera. È diventato abbastanza chiaro per me che vivere in una delle più grandi capitali d'Europa ha avuto un impatto significativo sulla mia salute mentale». 

Per quale motivo?
«La causa è la mancanza di natura della città. Ho iniziato a cercarla nella mia vita quotidiana, raccogliendo elementi che in qualche modo mi ricordavano la natura che era presente dove ero nato, ma dentro e fuori i parametri caotici della città. Con questo lavoro sto presentando un onesto ritratto geologico di ciò che vedo, sento e sperimento fisicamente intorno a me; sto creando una narrazione di una realtà distopica e contemporaneamente rendendo omaggio alla natura, per negoziare un equilibrio a metà strada».

Come si può definire il tuo ambito di ricerca artistica?
«Il mio lavoro fotografico si concentra principalmente sui ricordi associati ai paesaggi e la ricerca di un senso d'appartenenza; in luoghi spesso caratterizzati da artefatti naturali e artificiali presenti nell'ambiente. La mia ricerca artistica riassume spazi od oggetti che sono stati costruiti, distrutti o modificati come risultato dell'attività umana».

Quanto ha influito l'essere cresciuto in Ticino nel tuo lavoro?
«Ha avuto un influsso particolare nel mio lavoro, che si è accentuato soprattutto dopo essermi trasferito a Berlino nel 2017. Come detto, la mancanza di natura in città ha giocato un ruolo importante sulla mia salute mentale e nella crescita del progetto "Naturalia". Ho infatti iniziato a ricercare la natura nella mia vita quotidiana, raccogliendo elementi che mi ricordassero la natura presente nel mio villaggio natale, ma all'interno e all'esterno dei parametri caotici della città».

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