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ITALIAUna valanga d'odio e minacce di morte su Hunziker e Scotti

15.04.21 - 15:00
Le battute sui cinesi a "Striscia la Notizia" continuano a far discutere
ARCHIVIO KEYSTONE
Una valanga d'odio e minacce di morte su Hunziker e Scotti
Le battute sui cinesi a "Striscia la Notizia" continuano a far discutere

MILANO - Non accenna a placarsi la polemica sul siparietto sui cinesi a "Striscia la Notizia". 

Michelle Hunziker si è già scusata sui social, ma questa volta sia la presentatrice svizzera che il collega Gerry Scotti hanno fatto pubblica ammenda sulle pagine del Corriere della Sera. Un modo, sperano, per fermare la valanga d'odio che in queste ore li sta travolgendo. «Siamo addolorati, profondamente. Eravamo in totale buona fede: sapere di aver urtato la sensibilità di qualcuno ci dispiace moltissimo. Ma quello che sta succedendo è spaventoso: abbiamo ricevuto una vera ondata di odio che vene seminato in modo strumentale».

Scotti aggiunge: «Che in un momento umanamente difficile come questo, si riesca a produrre tanto odio, la cosa mi lascia allibito. E non sono né un ingenuo né un ragazzino. Però la quantità di violenza che si riesce addirittura a veicolare in questi contesti mi sgomenta». Hunziker afferma che «da ore ricevo minacce di morte, messaggi in cui dicono di voler bruciare i negozi di mio marito Tomaso (Trussardi, ndr.) chiamato in causa senza un motivo. Dicono di boicottarlo, ci scrivono che dobbiamo morire noi, le nostre figlie, che deve andare a fuoco la nostra casa. È come vivere un incubo. Tutto questo odio, poi, a cosa porta? A combattere realmente per i diritti umani di tutti?».

Scotti, che pure ha una lunga esperienza nel mondo dello spettacolo, afferma che «una cosa del genere non mi era mai capitata. È lontana da me ogni forma non solo di razzismo ma di discriminazione e il mio lavoro lo testimonia. Sentirmi accusare di questo per una cosa del genere mi lascia sbigottito». E avverte di «non lasciarsi strumentalizzare da chi semina odio. E di stare anche attenti all’obbligo del politicamente corretto che sta investendo tutta la comunicazione: mi spaventa, suona molto di dittatura, di fascismo».

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