Dopo la denuncia social dell'attrice Evan Rachel Wood, si sono fatte avanti in diverse
LOS ANGELES - Belle, spesso bionde, con la voglia di lavorare nel mondo dello spettacolo e soprattutto giovanissime. È questo l'identikit perfetto delle vittime presunte del cantante Marilyn Manson.
A farsi avanti per prima, attraverso un post social, l'attrice resa nota dalla serie "Westworld" e attivista in prima linea contro la violenza sessuale, Evan Rachel Wood.
La 33enne aveva più volte raccontato - una anche davanti al Congresso degli Stati Uniti - delle violenze subite da parte di un ex-ragazzo, che si è rivelato essere proprio Manson, all'anagrafe Brian Warner.
«Ero un'adolescente e sto parlando di molestie mentali di tipo tossico, molestie fisiche e sessuali iniziate lentamente ma che sono poi esplose arrivate alle minacce di morte, coercizione e lavaggio del cervello fino a riprendere i sensi per scoprire che l'uomo che dice di amarti, ti stava violentando». La relazione fra i due era iniziata nel 2006 quando lei aveva 18 anni e lui 36, nel 2010 si erano addirittura fidanzati, prima di separarsi.
Al racconto di Wood, riporta Vanity Fair, si sono aggiunti quelli di altre quattro sedicenti vittime, le loro versioni - per quanto riguarda il comportamento di quello che loro dicono essere il loro aguzzino - combaciano in diversi punti e parlano di maltrattamenti reiterati, insulti, minacce e giochi mentali di sottomissione uniti a violenza fisica e sessuale.