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CANTONE"Esilio" in Slovenia per la campionessa svizzera di ballo

14.10.20 - 06:30
Luana Valentino rappresenterà la Svizzera alla European Cup di Parigi del prossimo 7 novembre
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"Esilio" in Slovenia per la campionessa svizzera di ballo
Luana Valentino rappresenterà la Svizzera alla European Cup di Parigi del prossimo 7 novembre

LUGANO - Al suo ritorno da Mosca, dove aveva danzato al prestigioso Teatro Bolshoi, lo aveva promesso e oggi Luana Valentino è triplice campionessa di ballo.

Per la prima volta nella storia della gara elvetica, una concorrente ha conquistato la medaglia d'oro in tutte e tre le discipline: danza standard, danze latino americane e dieci balli. Luana, 22 anni, rappresenterà la Svizzera alla European Cup di Parigi del prossimo 7 novembre, quindi sarà poi in lizza per gli Europei di Mosca e i Mondiali di Dubai.

Come ti senti?
«Il coronavirus e il cambio di allenatore mi hanno obbligata a rivedere i miei programmi, concentrando la preparazione in poco più di due mesi. Ho avuto la fortuna di trovare un partner molto bravo, fra i primi 40 ballerini al mondo, e dopo quattro giorni di prove mi sono convinta che potevamo giocarci le nostre carte. Abbiamo fatto 45 balli in un weekend, tutti e tre i titoli sono una ricompensa fantastica».

I margini sempre più ristretti ti hanno imposto una scelta delicata.
«Jure Bergant, il mio nuovo ballerino, è di Lubiana e ho deciso di trasferirmi da Lugano in Slovenia per poter lavorare con lui otto ore al giorno. Nella fase di avvicinamento ai campionati svizzeri abbiamo avuto due soli momenti liberi, ma i sacrifici sono stati ampiamente ripagati».

Il tuo ragazzo Davide come l'ha presa?
«È stata dura anche per lui, non ci siamo praticamente visti dallo scorso agosto all'inizio di ottobre. Lui mi sostiene, sento il suo amore anche quando siamo distanti».

Ora la European Cup. Quali sono i vostri obiettivi?
«Il livello è molto alto, faremo del nostro meglio. È un test importante per la nostra preparazione ai Mondiali, dove punteremo a entrare fra le prime 24 coppie. Sarebbe un risultato sensazionale».

Il sogno della tua scuola di ballo è sempre attuale?
«Certo. Ho concluso il mio primo anno universitario alla Scala di Milano. Mio padre Toni, insegnante di ballo e allenatore sportivo, è pronto a darmi tutto il suo sostegno. Ora mi concentro sugli studi e seguo anche tre master in omeopatia e fitoterapia, nutrizione umana e sportiva. Naturalmente, continuo ad allenarmi con Jure in Slovenia».

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