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LOCARNO"Nha Mila", una storia di donne ai Pardi di domani

09.08.20 - 06:30
Il corto di Denise Fernandes, in gara al Locarno Film Festival, parla di passato, migrazione e solitudine
LOCARNO FILM FESTIVAL
"Nha Mila" è il titolo del cortometraggio di Denise Fernandez.
"Nha Mila" è il titolo del cortometraggio di Denise Fernandez.
"Nha Mila", una storia di donne ai Pardi di domani
Il corto di Denise Fernandes, in gara al Locarno Film Festival, parla di passato, migrazione e solitudine

"Nha Mila", traducibile in "Cara Mila" dalla lingua creola capoverdiana, è il titolo del cortometraggio di Denise Fernandes in gara nel Concorso nazionale dei Pardi di domani del Locarno Film Festival. Ne abbiamo parlato con la giovane regista ticinese.

Come è nata l'idea alla base del cortometraggio?
«È nata dal desiderio di offrire una storia alle donne come Mila, che a Lisbona sono parecchie, ma sono anche molto misteriose e sfuggenti. Si potrebbe sapere che vengono da Capo Verde, ma poco di più. In questo film c'è l'elemento forte del riconoscimento: Mila viene riconosciuta da una vecchia amica d'infanzia mentre fa uno scalo a Lisbona. Il passato di un emigrante è molto complesso, duro e a volte misterioso. Vi è anche una certa solitudine - quando l'emigrazione ti separa dalla tua comunità, dalla tua stessa identità. Il film parla di questo».

È una storia di donne, lontananza dalla terra d'origine e di passato che torna a galla. C'è una componente autobiografica?
«Ci sono sicuramente delle parti del mio vissuto che sono rappresentate nel film. Anche per me come per Mila, Lisbona era la città degli scali, per molti capoverdiani è una sorta di undicesima isola (solo 10 quelle che compongono l'arcipelago di Capo Verde). Tuttavia questa vuole essere una storia universale, siccome sono certa che sono molte le persone che possono immaginare, un luogo specifico che seppur di passaggio, ha finito per metterci a confronto con la nostra identità e il nostro passato».

Come sono state scelte le attrici protagoniste?
«Stavo cercando delle persone reali che potessero rappresentare i personaggi, non delle attrici. I miei primi tentavi non hanno avuto successo, anche perché ero leggermente intimidita da queste signore e non sapevo come avvicinarmi a loro. Dopo aver individuato la trama della storia e aver scritto la sceneggiatura, ho conosciuto delle donne che sono figure chiave all’interno della loro comunità. Dopo aver ascoltato la storia di "Nha Mila" mi hanno aiutato a trovare coloro che oggi sono diventare le protagoniste del cortometraggio. L'unica attrice professionista è Cleo Tavares, che interpreta Sheila, che nel 2018 è stata a Cannes nel ruolo di co-protagonista nel film "Diamantino" di Gabriel Abrantes».

Ti aspettavi di essere selezionata ai Pardi di domani?
«È stata una bellissima sorpresa, anche perché i miei produttori non mi avevano detto di aver inviato il film a Locarno».

Sui social hai ringraziato tutto il team di collaboratori: quanto sono stati importanti per la riuscita del progetto?
«Sono stati importantissimi, anche perché l'energia di un set viene costruita assieme. Un film è un lavoro di collaborazione con varie figure professionali il cui contributo artistico è presente nel film: la direzione della fotografia, il suono, il costumi... Da queste collaborazioni derivano molti dei piaceri di fare film».

Di cosa parlerà invece "Hanami", il lungometraggio al quale stai lavorando?
«"Hanami" si svolge a Capo Verde, che è ancora un posto remoto e poco conosciuto. Le immagini legate al turismo ne rappresentano solo un frammento. Il film segue la vita di Nana, una bambina che cresce su un’isola vulcanica in cui la mancanza di pioggia spinge le persone a lasciarla. L'isola è una specie di personaggio, la sua natura surreale e quasi magica accompagneranno la protagonista lungo gli anni di crescita».

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