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MONDOIntolleranza nel nome del politically correct? 150 firme di spicco a una lettera aperta

09.07.20 - 10:00
Hanno preso posizione personaggi del calibro di Salman Rushdie, Noam Chomsky e JK Rowling
KEYSTONE
150 firme contro l'uso eccessivo del politically correct.
150 firme contro l'uso eccessivo del politically correct.
Intolleranza nel nome del politically correct? 150 firme di spicco a una lettera aperta
Hanno preso posizione personaggi del calibro di Salman Rushdie, Noam Chomsky e JK Rowling

NEW YORK - 150 esponenti del mondo delle arti e della cultura hanno sottoscritto una lettera aperta che denuncia un "effetto collaterale" delle proteste seguite all'uccisione di George Floyd: il silenziamento delle opinioni differenti, sui social e sui media, in nome del politically correct.

Il documento è stato originariamente pubblicato su Harper's Magazine, ma poi è stato ripreso da svariate autorevoli pubblicazioni in giro per il mondo, a partire dal New York Times. Tra i firmatari troviamo intellettuali come Noam Chomsky e Margaret Atwood, scrittori del calibro di Ian Buruma, JK Rowling e Salman Rushdie, e così via.

Nella lettera si legge che «le potenti proteste per la giustizia sociale e razziale» - alle quali hanno preso parte molti di coloro che hanno firmato - non dovrebbero tramutare «la resistenza in un brand dogmatico e coercitivo». Nel contempo viene denunciato un subdolo aumento della censura tramite «gogna pubblica».

«Le cattive idee si sconfiggono attraverso la loro esposizione, l'argomentazione e la persuasione, non cercando di zittire o allontanarle. Rifiutiamo qualsiasi falsa scelta tra giustizia e libertà». Richiamando in causa il politically correct, si nota la tendenza a dissolvere il dibattito e la diversità di vedute in nome di una «accecante certezza morale».

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