Tutto nasce dall'uso della locuzione "persone che hanno le mestruazioni", che non è piaciuta alla scrittrice
LONDRA - J.K. Rowling è al centro di una bufera social per alcune dichiarazioni giudicate transfobiche.
L'autrice di Harry Potter ha risposto a un articolo online, non gradendo il termine "persone che hanno le mestruazioni", scelto per rispettare il concetto di fluidità di genere. «Sono sicura che c’era una parola per quelle persone. Qualcuno mi aiuti» ha twittato la scrittrice.
Anthony Ramos, presidente dell'organizzazione per i diritti Lgbtq+ Glaad, ha dichiarato: «J.K. Rowling, i cui libri hanno dato ai bambini la speranza di poter lavorare insieme per creare un mondo migliore, si è ora allineata con un'ideologia anti-scienza che nega l'umanità di base delle persone transgender. Gli uomini trans, le donne trans e le persone non binarie non sono una minaccia, e dire il contrario significa metterli a rischio. È il momento per tutti coloro che conoscono e supportano le persone trans di parlare e sostenere il loro diritto fondamentale di essere trattati in modo equo».
La scrittrice ha difeso a più riprese la sua posizione: «Se il sesso non è reale, non c'è attrazione per lo stesso sesso. Se il sesso non è reale, la realtà vissuta delle donne a livello globale viene cancellata. Conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso rimuove la capacità di molti di discutere in modo significativo delle proprie vite. Non è odio dire la verità». E ancora: «La mia vita è stata plasmata dall'essere femmina. Non credo sia odioso dirlo».
‘People who menstruate.’ I’m sure there used to be a word for those people. Someone help me out. Wumben? Wimpund? Woomud?
— J.K. Rowling (@jk_rowling) June 6, 2020
Opinion: Creating a more equal post-COVID-19 world for people who menstruate https://t.co/cVpZxG7gaA