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FRANCIAIl caso Polanski e il «problema» della società francese

01.03.20 - 16:36
«Accettiamo stupratori in fuga perché sono artisti» spiega un giornalista.
keystone-sda.ch / STF (CHRISTOPHE PETIT TESSON)
Il César a Polanski porta a galla un «problema» della società francese.
Il César a Polanski porta a galla un «problema» della società francese.
Il caso Polanski e il «problema» della società francese
«Accettiamo stupratori in fuga perché sono artisti» spiega un giornalista.
Secondo le attiviste femministe il César al regista mostrra che l'empatia mostrata verso le vittime di abusi «è solo una facciata».

PARIGI - Ancora non si è placata in Francia l'eco delle clamorose contestazioni di venerdì sera durante la cerimonia di consegna dei César, i maggiori premi cinematografici del Paese.

Il César per la miglior regia Roman Polanski mette a nudo un profondo problema società francese, secondo il giornalista e critico Alexis Poulin interpellato dal Guardian. «Accettiamo stupratori in fuga perché sono artisti». Secondo Poulin è stato sbagliato premiare il regista e non tutta la squadra che ha portato alla creazione di “J'accuse”. «Dare a lui il premio lo protegge - ti fa dire che non lo puoi raggiungere e che l'élite del cinema francese resta unita: è come una mafia e lui ne è il padrino».

Il riconoscimento al cineasta, come denunciato già sabato dalle organizzazioni femministe, mostra che nulla è cambiato verso le vittime di abusi sessuali. «L'empatia mostrata è solo una facciata... Non c'è stato un vero cambio di mentalità» ha dichiarato Ursula Le Menn di Osez le Féminisme. «Polanski (in "J'accuse") si è presentato come Dreyfus, una vittima, e ha usato il film per difendersi».

L'attrice Adèle Haenel, protagonista del clamoroso abbandono della sala venerdì sera, ha dichiarato che «omaggiare Polanski è come sputare in faccia a tutte le vittime».

 

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