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Un'immersione totale nell'universo di Under Changeover

LUGANOUn'immersione totale nell'universo di Under Changeover

15.01.20 - 06:01
È ciò che promette il concerto di venerdì 17 gennaio al Teatro Foce
Foto Amanda Peduzzi
Under Changeover in concerto venerdì 17 al Teatro Foce di Lugano.
Under Changeover in concerto venerdì 17 al Teatro Foce di Lugano.
Un'immersione totale nell'universo di Under Changeover
È ciò che promette il concerto di venerdì 17 gennaio al Teatro Foce

LUGANO - Il nuovo appuntamento della rassegna di musica Raclette porta in scena un viaggio sonoro e visivo tra ipnotiche atmosfere elettroniche.

Il protagonista del concerto di venerdì 17 gennaio è Under Changeover. Abbiamo intervistato colui che sta alle spalle di questo progetto, ovvero il musicista Adriano Iiriti.

Cosa deve aspettarsi lo spettatore?
«Questa volta, a differenza dei miei concerti canonici, implementerò delle visuals. Musica e immagini dovrebbero far sì che chi viene ad ascoltare riesca a immergersi pienamente nel genere elettronico che propongo».

C'è un motivo per cui questo live si tiene al Teatro Foce e non al vicino Studio?
«È stata una scelta legata all'acustica di queste due sale. Il suono all'interno del Teatro è totalmente diverso».

Che tipo di visuals verranno proiettate?
«Riprenderanno quelle del mio singolo "A Spark". Quel videoclip era stato prodotto da Andrea Masciadri ed è proprio lui che sta curando la parte visiva. Sarà quindi qualcosa di nuovo, ma che si muove nella stessa direzione».

L'apertura dello show è affidata a UFO Over...
«Lui farà un dj set, nel quale dovrebbe riprendere brani di artisti ambient e li remixerà. Dovrebbe esserci spazio anche per suoi pezzi».

Per chi ti scopre oggi, come descrivi la tua musica?
«Nasco come pianista e all'inizio dicevano che assomigliavo molto a Nils Frahm. Poi mi sono avvicinato molto all'elettronica, mantenendo un approccio "da composizione". La mia musica non è costruita su loop: suono dall'inizio alla fine nei miei concerti. Nell'elettronica mi avvicino molto alla minimale, in quello che può essere l'esempio di Terry Riley, ad esempio».

Quindi nel tuo live troveranno spazio anche elementi minimal e techno?
«Certo. Di solito inizio con brani strumentali, poi passo a pezzi più da club, che diventano sempre più una costante verso la fine del concerto. Mantenendo sempre quella che è la mia cifra stilistica personale».

Quali brani interpreterai?
«Suonerò il mio disco del 2018, più i due singoli pubblicati nel 2019».

Oltre a questo concerto, cosa c'è nel tuo futuro prossimo?
«Sto registrando un nuovo album nel mio studio qui a Lugano in maniera completamente indipendente - niente etichetta né booking agent - e al contempo sto facendo avanti e indietro da Berlinò: lassù gli darò gli ultimi ritocchi».

Quando dovrebbe vedere la luce?
«In teoria nel 2021».

Hai già altri concerti pianificati?
«Sì, sto programmando tutta la mia attività dal vivo. Per il momento non c'è niente in Ticino, ma ho diverse date all'estero».

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