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CANTONELa sfida fantasy di Veronica: «L'handicap non ti impedisce di essere un eroe»

02.12.19 - 06:01
È uscito da poco il secondo romanzo della scrittrice Momò, “LʼAbisso del mito” pubblicato su Amazon
Silvana Vásquez
Veronica Todaro con il suo ultimo romanzo.
Veronica Todaro con il suo ultimo romanzo.
La sfida fantasy di Veronica: «L'handicap non ti impedisce di essere un eroe»
È uscito da poco il secondo romanzo della scrittrice Momò, “LʼAbisso del mito” pubblicato su Amazon

COLDRERIO - Momò e con il pallino per la scrittura, Veronica Todaro è riuscita nell'arduo compito di fare della sua passione per i libri il suo lavoro: «Quando non scrivo i miei romanzi, traduco dal francese all'italiano per diverse case editrici francesi».

L'esordio è con “Shamrock” una storia fantasy che, fra le altre cose, tratta il tema della disabilità che l'autrice condivide con i suoi personaggi: «È importante per me che il lettore capisca che al di là dell'handicap c'è sempre una persona, e che la disabilità non è un ostacolo che ti blocca dal prendere parte a un'impresa eroica».


Da dove nasce questa tua passione per il fantasy?

Questa sì che è una domanda difficile! Ho sempre amato leggere, fin da quando mi hanno insegnato a farlo. Credo però che la passione per questo genere specifico sia esplosa allʼetà di nove anni, quando uno zio mi prestò il primo volume de “La Spada di Shannara”.

Tra le pagine di quel libro mi sono trovata catapultata in una realtà in cui tutto era possibile, e ne sono rimasta profondamente affascinata.

Tanto che non ho più lasciato il mondo della fantasia e, quando ho deciso di cimentarmi nella stesura di un romanzo, orientarmi verso il fantasy è stata la scelta più logica.

Però, seppure io scriva soltanto fantasy, non è lʼunico genere che amo leggere: le mie letture spaziano in molti generi diversi.

Tra i miei autori preferiti vi sono Tolkien, Marion Zimmer Bradley e la Rowling, sì. Ma anche Tiziano Terzani, Isabel Allende, Gabriel Garcia Màrquez e tanti, tantissimi altri.


Il tuo esordio con “Shamrock”; risale a 4 anni fa. Come è stato rimettersi in gioco con un libro nuovo?

In realtà, seppure la pubblicazione di “Shamrock” risalga a ormai quattro anni fa, io non sono mai davvero “uscita dal gioco”.

Per scrivere questo nuovo romanzo infatti, dalla prima stesura a quella definitiva, ho impiegato tre anni e mezzo.

Certo, ora che “LʼAbisso del mito” è stato pubblicato ed è nelle mani dei lettori, un poʼ di ansia si fa sentire.

Sono consapevole che il mio stile di scrittura è cambiato molto in questo lasso di tempo, e mi chiedo come questa mia evoluzione verrà accolta dai lettori. 

Parlaci brevemente del nuovo libro, potrei sbagliarmi ma mi sembra che le influenze dietro all'ambientazione siano molto diverse dal precedente, è vero?

“LʼAbisso del mito” è profondamente diverso da Shamrock, a partire dal target di lettori a cui è rivolto. Se il mio primo romanzo era stato pensato per un pubblico giovane, il secondo si rivolge a dei lettori più adulti.

Ad essere mutato non è soltanto il mio stile di scrittura, ma anche le tematiche che ho deciso di affrontare e il mondo in cui ho ambientato lʼintera vicenda hanno assunto tinte più cupe, crude e adulte.

In questo nuovo libro, il mio intento è stato quello di trasportare il lettore a ritroso nel tempo: alla scoperta di Atlantide. Ho provato a far rivivere un luogo in cui gli Antichi Dei vivono ancora, gli umani non hanno scrupoli e gli Spiriti sussurrano le proprie storie a chiunque voglia ascoltarli.

Parlaci del tema della disabilità, che accomuna le tue opere...

Sì, penso si possa dire che il tema della disabilità sia lʼunico filo conduttore che unisce i miei due romanzi. In questo più che nel precedente, forse, ho cercato di mettere in luce altri aspetti, negativi e positivi, del suo carattere.

Ho cercato di permettere al lettore di farsi unʼopinione propria sul personaggio di Atur al di là dellʼhandicap. Proprio per far passare il messaggio che la disabilità è qualcosa con cui ci si trova costretti a convivere, ma che il disabile è prima di tutto una persona: con i suoi pregi e i suoi difetti, con i suoi talenti e le sue debolezze.

Proprio come tutti. Lʼunica differenza è che, nel mondo che ho creato, ho cercato dei metodi che definirei “creativi” per permettere al mio personaggio di superare le varie barriere architettoniche con le quali si trova confrontato. Farlo con una tastiera è molto semplice, vorrei che lo fosse altrettanto nella realtà.

Pensi che in generale i media d'intrattenimento dovrebbero fare di più nella rappresentazione delle disabilità?

Penso che i media stiano già facendo degli sforzi concreti per rappresentare maggiormente non soltanto le persone disabili, ma anche chi viene – per un motivo o per lʼaltro - considerato “diverso”. 

Credo che mostrare alle persone che esistono mille sfumature, mille possibilità e non soltanto quello che loro considerano abitualmente “normale”, sia lʼunico modo per riuscire (forse) a ottenere una società più aperta e tollerante.

Per "L'Abisso" ai scelto di autoprodurti usufruendo delle possibilità di Amazon. Come mai hai fatto questa scelta? Cosa cambia per te? Hai qualche critica o appello agli editori "tradizionali"?

Non ho nessuna critica da muovere agli editori «tradizionali», anzi li ammiro per il loro impegnarsi quotidianamente al fine di mantenere viva la lettura, cosa non facile in unʼepoca come la nostra.

Ormai molte persone si sono abituate a un tipo di intrattenimento più «immediato» e senza sforzo, come quello offerto dalla Tv o dalla tecnologia.

Per quanto mi riguarda, però, non ho neppure provato a cercare un editore tradizionale. La mia non è stata una strategia di ripiego, ma una scelta consapevole. 

Lavorando nel campo delle traduzioni, ho optato per le possibilità di pubblicazione offerte da Amazon per poter così restare in possesso dei diritti dʼautore del libro, e riuscire a garantirmi la possibilità di veder tradotto il romanzo in più lingue.

E devo dire che ha funzionato: infatti, per ora, ci sono già alcuni miei colleghi che stanno lavorando alla traduzione del testo in francese e in inglese. Entrambe le versioni verranno pubblicate nei prossimi mesi, sempre tramite Amazon.

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