Esce proprio oggi "Reverie" il nuovo album della cantautrice locarnese: «Tutto parte da “Orgoglio e pregiudizio”...»
LUGANO - Esce proprio oggi - 22 novembre - per Irascible Music, "Reverie" il nuovo disco della cantautrice locarnese (ma un po' giramondo) Nadine Carina: «Sono stata prima in Inghilterra, poi a Losanna e adesso a Zurigo. Perché mi sposto così tanto? Mi piace cambiare e mi piacciono le lingue... L'album però l'ho scritto e registrato quando mi trovavo ancora in Romandia».
“Reverie” è un titolo che calza a pennello con le atmosfere delle canzoni, come ti è venuto?
Mentre stavo scrivendo i pezzi, fra il 2017 e il 2019, leggevo tantissimo: classici, russi, britannici, tutti in lingua inglese. Stavo cercando l'ispirazione ma anche le parole. Proprio in "Orgoglio è pregiudizio" è staltato fuori "Reverie", praticamente il perdersi in un sogno a occhi aperti. Mi è piaciuto subito tantissimo.
Oltre a quelle letterarie ci sono state anche influenze musicali?
Eccome, ascoltavo canzoni costantemente. A influenzarmi sono state soprattutto cantautrici attuali ma con un'ispirazione decisamente classica, dal folk al country: Julia Halter, Weyes Blood e Coline Hill.
Come lo hai registrato?
Ho fatto tutto da sola, mi sono isolata in una casetta in campagna nel canton Vaud. Ho suonato io tutti gli strumenti e registrato con un computer. Solo in seguito ho aggiunto la batteria, l'abbiamo registrata in studio ma non c'è in tutti i pezzi.
Il tuo singolo "December" ha anche un video molto particolare, com'è nato?
Sì, l'ho realizzato a Viareggio con il regista Gioacchino Magnani e Paperbook Video. Mi è piaciuta la sua idea: una storia d'amore, una bottiglia ma un finale decisamente inatteso.
Ti hanno messo in mezzo al mare su un gommone...
Già (ride), ho rischiato più volte di annegare e ho avuto un sacco di mal di mare! Scherzi a parte alle fine il risultato mi piace davvero molto.
C'è una canzone fra quelle dell'album a cui sei particolarmente legata?
Sì, Liverpool. Parla del mio "periodo inglese" quei 4 anni che ho passato là. È lì che ho cominciato a fare musica. Sono anni che mi sono rimasti dentro con un sapore di nostalgia e quella voglia che ogni tanto mi viene di ritornare lì, nel passato.