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CANTONEQuando lo chef fa anche il poeta

22.11.19 - 11:00
Rodolfo Cerè è un giovane chef di successo. Domenica 24 novembre presenterà alla “Filanda” le sue poesie e i suoi aforismi
Foto Micaela Mascetti
Quando lo chef fa anche il poeta
Rodolfo Cerè è un giovane chef di successo. Domenica 24 novembre presenterà alla “Filanda” le sue poesie e i suoi aforismi

MENDRISIO – Rodolfo Cerè è nato a Mendisio nel 1979. Fa il cuoco, lo chef. E ha la passione della poesia. Lavora nella cucina di un importante ristorante di una compagnia di assicurazioni, a Zurigo. Domenica 24 novembre, a partire dalle 10.30, presenterà, con un ricco aperitivo, le sue opere alla “Filanda”: “Spiegate alle vele” e “Il giorno del panettiere”. In particolare Aforismi e poesie. Un binomio particolare a cui si aggiunge la cucina.

La passione per la cucina da dove nasce?

Mi piaceva l’idea di potere fare qualcosa che dalle mani portasse gioia e nutrimento agli altri ed ho trovato un posto come cuoco. La passione poi si è sviluppata nel tempo, con lo studio, l’applicazione e con l’esperienza.

In particolare tre anni passati in Toscana accanto ad uno chef stellato mi hanno dato una conoscenza della materia ed un amore per la preparazione che prima non avevo.

E quella per la scrittura?

Ho letto molto fin da piccolo e sono sempre stato affascinato dall’uso della parola nella forma scritta. In gioventù ho scritto versi per i primi amori. Nel 2005 al mio ritorno in Ticino ho sentito una necessità comunicativa. Quasi un richiamo della penna. E in modo naturale ho ricominciato a scrivere di nuovo in versi e da quel momento non ho più smesso.

Aforismi e poesie. Singolare per un giovane scrittore.

Non credo che alcune cose si possano scegliere. Gli aforismi e le poesie arrivano e basta. Ho pubblicato il primo libro di poesie nel 2008, il penultimo nel 2012 e nel 2015 sono comparsi i primi aforismi in una antologia italiana. Negli ultimi anni ho scritto, lavorato e vissuto molto, quindi mi sono trovato con abbastanza materiale da poter pubblicare due libri distinti per comunicare quelle che sono le mie anime letterarie.

Vale a dire?

“Il giorno del panettiere” che è il libro di poesie; parte dal pane come elemento base della vita, e da questo cerca di dare una visione poetica del mondo attraverso gli occhi del poeta panettiere, che dalla sua bottega esce a giorno inoltrato e osserva l’esistenza con una sua particolare prospettiva che è capovolta rispetto ai canoni abitudinari della maggior parte delle persone .“Spiegate alle vele” è una raccolta aforistica articolata in quattro sezioni, che usando la forma breve cerca di smascherare attraverso la lingua ed i suoi molteplici significati, i difetti, le manie, le contraddizioni del nostro tempo e della nostra società.

Il genere della poesia sembra non tirare a livello commerciale. La poesia è per pochi eletti?

Non mi risulta che ci siano poeti naviganti nell’oro. Anche se d’altro canto il mondo poetico è sempre in fermento e non mancano novità e voci di relativo successo.

“Mi lancio per non buttarmi”: con questo aforisma forse voglio dire che in fondo ci provo perché sento di farlo, perché la mia persona necessita spazi e modi comunicativi che non possono essere rinchiusi in una cucina e quindi escono dal piatto per finire sulla carta.

La poesia non è per pochi eletti. Ma è per tutti, basterebbe saperla cogliere. Purtroppo siamo spesso così rapiti dalle nostre esistenze che non siamo pronti per la poesia, a volte nemmeno i poeti lo sono.

Gli eletti non esistono, forse esistono i coscienti e i meno tali. La poesia nasce dalla consapevolezza del fare, dalla creazione dell’amore, i gesti poetici sono alla portata di tutti, come il pane.

Vuoi fare un appello per il tuo appuntamento alla Filanda?

Lascio gli appelli ai professori e ai politici. Io mi accontento degli inviti, che sono gli stessi che rivolgo agli amici quando si tratta di dividere la pagnotta. Perciò invito quelli che vogliono masticare pane e parole.

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