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LUGANO"L’altra metà" di Renga: «Volevo fare musica che piacesse anche ai miei figli»

21.11.19 - 06:02
Il cantante italiano sarà protagonista al Palazzo dei Congressi di Lugano domenica 1 dicembre. Biglietti disponibili su Biglietteria.ch
Keystone
"L’altra metà" di Renga: «Volevo fare musica che piacesse anche ai miei figli»
Il cantante italiano sarà protagonista al Palazzo dei Congressi di Lugano domenica 1 dicembre. Biglietti disponibili su Biglietteria.ch

LUGANO - Francesco Renga arriva al Palazzo dei Congressi di Lugano, domenica 1 dicembre, con il suo "L'altra metà tour". Il cantante italiano è tornato a una dimensione più intima, quella dei teatri: «Nel live tutto prende forma, c’è una vera condivisione. Si crea un contatto con il pubblico, uno scambio quasi fisico».

Francesco, chi o che cosa è "L’altra metà"?
«È la seconda parte di un racconto, di un viaggio… Fondamentalmente è un po' l’altra metà della mia vita. È un disco che ho fatto quando ho compiuto 50 anni: si tratta di uno spartiacque. Ero alla ricerca di un linguaggio nuovo. Dopo 35 anni di lavoro avevo voglia di mettermi in discussione e di cambiare, anche perchè la musica sta cambiando. È un progetto che mi rappresenta in maniera nuova e rinnovata a 360 gradi. Non è stato facile, ma volevo fare un lavoro che potesse piacere anche ai miei figli».

Nel disco in effetti hai lavorato con autori molto giovani...
«Sì, alcuni conosciuti, altri meno. Calcutta, Gazzelle… Oppure Ultimo, lui è stato un atto dovuto perché è il cantante preferito da mia figlia… Lui è uno dei talenti del panorama italiano. Questi ragazzi mi hanno permesso di avere in mano i nuovi linguaggi della musica, mi hanno aiutato ad avere un mio nuovo stile personale».

Ma non sei tu il cantante preferito di tua figlia?
«Magari si (ride, ndr.), ma non me lo direbbe mai… Così come suo fratello».

A 51 anni puoi fare quindi un bilancio della tua carriera?
«È questo disco, che chiude un cerchio. Anche se non ho mai proceduto su una linea regolare. Sono sempre stato curioso e mi sono messo sempre in gioco… Altrimenti mi annoio. Il bilancio è positivo, è stato un lungo percorso fra alti e bassi, ho avuto fortuna, come momenti bui. Il mio patrimonio è il mio pubblico, che mi assomiglia e mi ha sempre seguito, c’è un legame. Quando ho iniziato c’erano meno possibilità. Non so se era meglio o peggio. È stato faticoso, ma la lunga gavetta mi ha formato. Gli anni di lavoro hanno contribuito alla mia credibilità, mi hanno dato forza e il coraggio per essere ancora qua. Sì, rifarei tutto, anche gli errori fanno crescere e contribuiscono a formare quello che sei».

Dei Timoria cosa ti è rimasto?
«Arrivo da li: l’istinto, la passione e il divertimento sono quelli di quei tempi. Credo anche la voglia di avere intorno una “banda”, non solo i musicisti. Sento l’esigenza quasi fisica di avere vicino persone delle quali fidarmi. Ho la consapevolezza che da soli è molto più difficile. Da un gruppo di lavoro in cui ci si rispetta mi piace sentirmi dire anche quando ho sbagliato».

E un bilancio della tua vita privata?
«Non sono l’uomo dei bilanci, sono dei gemelli, proiettato in avanti e in aria. Lo faccio comunque quotidianamente perché ho due figli, attraverso la loro vita. Leonardo è un patatone, ha tredici anni, Jolanda è già una donna, ha tre anni in più... È un bilancio positivo: ho un lavoro che amo, che posso affrontare con grande libertà. Ho due figli bellissimi e con la loro mamma c’è ancora un ottimo rapporto, ci vogliamo bene. C’è amore incondizionato ancora come famiglia, anche se è differente, perché siamo separati. Sono fortunato». 

Il tuo rapporto con i social?
«Mi divertono, li uso per comunicare per via del mio mestiere. Altrimenti credo che non li userei. È un linguaggio immediato, senza filtri, nel bene e nel male. Mi piace poter parlare in prima persona e fare arrivare il messaggio come voglio io».

Conosci il Ticino?
«Ho un amico fotografo che vive qui, Pizzicannella. Ogni tanto vengo a trovarlo. Poi ho dei parenti, forse proprio qui a Lugano, cugini di mio padre. Pure qui, anche se mi camuffo mi riconoscono. Anche se faccio un giro in barca o sono in moto con il casco… È ancora pazzesco per me!».

I biglietti sono disponibili in prevendita su Biglietteria.ch.

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