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ITALIAVladimir Luxuria: «Fui bullizzata anche dai miei insegnanti»

16.11.19 - 14:30
Proprio coloro che avrebbero dovuto proteggerla la prendevano di mira era dalla parte dei violenti, ha spiegato
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Vladimir Luxuria: «Fui bullizzata anche dai miei insegnanti»
Proprio coloro che avrebbero dovuto proteggerla la prendevano di mira era dalla parte dei violenti, ha spiegato

ROMA - Vladimir Luxuria, ospite in studio a "Storie Italiane", è tornata a parlare di bullismo e ha ricordato quando a scuola fu vittima di alcuni compagni di classe, ma anche dei suoi insegnanti. «Tutto è cominciato, banalmente, con le cinghie che legavano gli zaini. Io che mi sono sempre sentita così come so. Questa cosa banale ha iniziato a scatenare lo sfottò nella mia scuola. Per me, era un tempio, gli insegnanti erano i sacerdoti della cultura. Per me che amavo la scuola, questo clima di bullismo, mi aveva portato il desiderio di lasciarla. Non volevo andare in più in un luogo dove sentivo le risatine degli altri ragazzi», ha raccontato l'ex parlamentare durante l'intervista rilasciata nel programma di Raiuno condotto da Eleonora Daniele.

«Quando, durante l'appello, veniva pronunciato il mio cognome, e partivano le risate di tutti. Una supplente mi ha chiamato alla lavagna e mi ha detto: 'Tira fuori la mano'. Mi ha dato una bacchettata perché dovevo comportarmi da maschio. Chi doveva proteggermi era dalla parte dei violenti», ha aggiunto.

Vladimir ha anche spiegato di aver deciso di non lasciarsi sopraffare dall'odio ma di aver trasformato il suo dolore in forza per andare avanti. «La mia scelta più grande è stato quella di non restituire mai l'odio che avevo sugli altri. Ho trasformato questo dolore in sensibilità. Nessuno a 13 o 14 anni deve avere desiderio di lasciare la scuola o la vita. Le parole uccidono. Spero che la tv pubblica, le istituzioni insegnino a contrastare ogni forma di bullismo», ha continuato. «Sono delle cicatrici. Ho superato tutto questo. Sono convinta che il problema non è mio ma è di questi violenti. Sono loro che avrebbero bisogno di fare un'analisi di coscienza per capire le ragioni del loro odio. Di risolverlo», ha poi concluso.

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