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A 17 anni SonKely ha un sogno che si chiama rap

CANTONEA 17 anni SonKely ha un sogno che si chiama rap

08.11.19 - 06:01
Il giovanissimo artista ticinese ha pubblicato "Me stesso", primo singolo e video: «A scrivere rime ho iniziato alle elementari»
Foto @mistah.brunou
A 17 anni SonKely ha un sogno che si chiama rap
Il giovanissimo artista ticinese ha pubblicato "Me stesso", primo singolo e video: «A scrivere rime ho iniziato alle elementari»

LUGANO - Giovane, giovanissimo ma con le idee (e le rime) assolutamente in chiaro. Pablo, nome di battaglia rap SonKely, è un talento da tenere d’occhio della nuova scena rap ticinese: «Ho scelto il rap perché voglio dare voce al mio io interiore, permettere ai miei di andare in pensione un po' prima e dare motivazione e ispirazione a chi non ha ancora trovato la strada giusta», ci racconta il 17enne. 

Come mai hai scelto la strada dell’hip-hop?

La musica è sempre stata la mia passione sin da piccolo. Scrivevo già ai tempi dell’elementari ma negli ultimi due anni con la pratica sta diventando sempre di più parte della mia vita, riesco a sfogarmi e dimenticare tutto il resto.

Chi è il tuo modello? 

La mia ispirazione principale è Shiva. Soprattutto nei suoi vecchi testi mi ci rispecchio molto mentre nelle nuove canzoni un po’ di meno ma ha un timbro grintoso che mi ispira e motiva a scrivere ogni volta che lo ascolto.

Nel tuo nuovo singolo “Me stesso“, parli di ansia. È un problema diffuso fra i giovani?

L’ansia è un problema comune che deriva secondo me dall’esperienze in passato che riviviamo e dalle paranoie che ci facciamo per come sarà il futuro. La cause cause, secondo me sono diverse, i social media, le persone che frequentiamo e le abitudini che adottiamo ogni giorno.

Nel ritornello, all’improvviso… canti. È una bella sopresa, come ti è venuta?

Cantare mi viene spontaneo ma ho ancora molto da migliorare. Sto frequentando da un’anno e mezzo dei corsi da Dom Lampa che mi ha insegnato molto sull’interpretazione, la metrica dei testi e l’intonazione della voce. È un maestro di scrittura, canto e non solo che consiglio a coloro che vogliono trovare la loro identità. 

Sei giovane ma un po’ di gavetta live l’hai già fatta… Che idea ti sei fatto della scena ticinese?

Ho avuto modo di esibirmi a una decina di serate cantando qualche mio inedito. Ho vinto il premio della critica per l’originalità di un mio testo inedito ad un contest di 30 partecipanti al Daytona Bar di Grancia.  

Ho vissuto queste prime esibizioni molto bene e non vedo l’ora di cantare a tutti gli OpenMic in Ticino ai quali mi sono iscritto. Lancio un appello a tutti gli organizzatori di eventi e serate: fatene di più, rispetto ad altre nazioni siamo molto indietro.

Quali piani per il futuro?

In futuro voglio portare costanza e qualità con i miei singoli. Entro la fine dell’anno uscirà il secondo singolo. Farò uscire una canzone al mese su tutte le piattaforme digitali, farò anche dei feat. , mentre su Instagram pubblicherò delle strofe ogni settimana circa. Quando avrò una fanbase più ampia voglio fare un tour in Ticino e pubblicare non solo singoli ma anche album di decine di pezzi.

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