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CANTONE/SVIZZERATatum Rush tra Fellini, favelas e discoteche

17.04.19 - 06:01
“Slowdown” è il nuovo singolo (e video) di Tatum Rush, che nel contempo presenta al pubblico la sua nuova «scoperta», ossia la giovane vocalist Pilar
Tatum Rush tra Fellini, favelas e discoteche
“Slowdown” è il nuovo singolo (e video) di Tatum Rush, che nel contempo presenta al pubblico la sua nuova «scoperta», ossia la giovane vocalist Pilar

SAINT-SAPHORIN (VD) - A seguire l’uscita dell’ep “Mini Girls” (Pschent Music, 1. giugno 2018) e l’album “Guru Child” (Pulver und Asche, 2016), nelle scorse settimane Giordano Rush - alias Tatum Rush - è tornato sul mercato discografico con un brano nuovo di zecca, servendosi del pesante bagaglio sonoro che porta con sé. Un bagaglio zeppo di esperienze - studio & live -, così come di infiniti ascolti dentro generi e stili, spesso agli antipodi.

Questa volta lo troviamo impegnato ad amalgamare soul, pop e sonorità latino americane, muovendosi all’interno dell’intero contesto (bilingue, peraltro, in perfetto equilibrio tra inglese e spagnolo) con l’amica e collega Pilar. Con facilità e, soprattutto, senza mai (s)cadere nel banale.

Nato a San Diego nel 1989 e cresciuto in Ticino, da qualche tempo Tatum Rush vive nella campagna vodese, a Saint-Saphorin, «ma potresti incrociarmi - dice, enigmatico - anche in una metropoli d’Europa o del Medio Oriente...».

Giordano, raccontami lo sviluppo della canzone…

«“Slowdown” l'ho scritta in un tardo pomeriggio, verso il tramonto, in compagnia di Pilar. Dopo l'ep co-prodotto con Ceri (“Mini Girls”) è il primo pezzo che pubblico prodotto interamente da me».

Vuoi entrare nel dettaglio del testo?

«Ho voluto evocare un immaginario felliniano - in stile “La Dolce Vita” -, ma trasposto in un ambiente latino, costiero, fra la favela e la discoteca».

Quali le maggiori influenze confluite al suo interno?

«Ora che ci penso, forse si può trovare un po' di Marc Ribot, Ry Cooder, ma anche Cardi B e Justin Timberlake».

Questa volta hai portato con te in studio Pilar: raccontami della nascita di questo sodalizio artistico…

«Quando ho conosciuto Pilar non avevo nessuna idea che avesse questo talento. L'ho sentita cantare al vento per gioco e il giorno dopo eravamo già in studio a registrare».

E del video - che, in realtà, sarebbe forse meglio definirlo un cortometraggio -, che vuoi dirmi?

«Parliamo del disastro più clamoroso della storia dei videoclip svizzeri: ho fatto a botte col regista, perso tutto il budget in piña coladas - che non ho bevuto io -, ci siamo fatti rincorrere da cani da guardia e abbiamo fatto scappare Pilar. Invito i lettori a guardare il video per credere...».

Dove avete girato?

«A Benidorm, in Spagna».

Il pezzo è il primo singolo di un tuo nuovo progetto discografico più ampio, ossia un ep o un album?

«Sto lavorando finalmente al mio secondo album. “Slowdown” è soltanto un assaggio».

Quando una performance in Ticino?

«In tempi brevi. A Lugano. Svelerò i dettagli appena possibile...».

 

 

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