Cerca e trova immobili
Silence Is Chaos: «L'urgenza? Avere la libertà di essere sé stessi»

CANTONESilence Is Chaos: «L'urgenza? Avere la libertà di essere sé stessi»

04.04.19 - 06:01
Pubblicato alcune settimane fa - in digitale e in vinile - “Hopes and Losses”, il terzo album dei luganesi Silence Is Chaos
FOTO STEFANIA BARBAROTTO
In primo piano Samy. Dietro, da sinistra: Sergio, Lutz, Nino.
In primo piano Samy. Dietro, da sinistra: Sergio, Lutz, Nino.
Silence Is Chaos: «L'urgenza? Avere la libertà di essere sé stessi»
Pubblicato alcune settimane fa - in digitale e in vinile - “Hopes and Losses”, il terzo album dei luganesi Silence Is Chaos

LUGANO - Sulle scene dal 2005, il combo sciorina dell’ottimo punk rock (di matrice californiana) che ha documentato, in prima battuta, in “Fight Back!” (autoproduzione, 2009) - l’album di esordio - e, successivamente, in “Brutal Casualty” (autoproduzione, 2015).

Quattordici anni di attività - durante i quali si sono verificati anche un paio di cambiamenti nella line-up - che ora hanno portato i Silence Is Chaos a dare alla luce la terza autoproduzione, “Hopes and Losses”, all’interno della quale sono confluite otto tracce, elaborate sulla base di critica sociale e riflessioni introspettive.

Un disco immediato, capace di colpirti dritto allo stomaco, portandoti a riflettere, a guardare dentro di te e a osservare meglio il mondo. Ne abbiamo parlato con Sergio (chitarra, voce), che attualmente condivide le fila del gruppo con Samy (voce, chitarra), Lutz (basso) e Nino (batteria).

FOTO STEFANIA BARBAROTTO«Ad ogni perdita si contrappone la voglia di riscatto, il bisogno di rialzarsi e la speranza di un futuro migliore per noi e per le prossime generazioni».

Sergio, raccontami la genesi di questo nuovo disco...

«I pezzi hanno iniziato a prendere forma all'inizio del 2017. I testi, o almeno i concetti base, li scrive prevalentemente Samy, con qualche eccezione qua e là, per poi elaborarli in sala prove con tutta la band. Per la musica, nella maggior parte dei casi, è una scrittura a tre: tra me, Samy e Lutz. Poi, con Nino, lavoriamo all’arrangiamento».

L’approccio verso questo album è stato differente rispetto ai due precedenti?

«Sì, è stato totalmente diverso: nella stesura dei brani, in questo caso, siamo stati molto più impulsivi e istintivi. Inoltre, abbiamo prestato più attenzione ai dettagli: di conseguenza, anche il risultato finale degli arrangiamenti è di un altro livello».

Il disco, in parte, è nutrito da testi di critica sociale: cos’è più urgente, dal vostro punto di vista?

«Avere la libertà di essere sé stessi. Senza vincoli».

E da qui presumo prendano forma le speranze (“Hopes”) citate nel titolo…

«Ad ogni perdita (“Losses”) si contrappone la voglia di riscatto, il bisogno di rialzarsi e la speranza di un futuro migliore per noi e per le prossime generazioni. Il disco si basa infatti sulla contrapposizione tra positivo e negativo, tra vita e morte, tra speranze e perdite».

La quarta traccia è intitolata “Cancer”: vuoi approfondire?

«È una canzone che rientra nella parte del disco destinata alle speranze: narra, infatti, della forza che puoi trovare in te stesso per rialzarti dopo episodi negativi».

Quali i vostri ascolti in corso d’opera? Pensi che possano avere influenzato l’intero lavoro?

«Band come NOFX, Face To Face e Bad Religion e, più in generale, il punk rock californiano, hanno avuto sicuramente un grande impatto sul disco. Così come il metal, il rock e l'hardcore, che, oltre al punk rock, sono i generi a noi più cari».

Raccontami le registrazioni…

«Il disco è stato registrato tra il 2017 e il 2018, tra le mura de La Sauna di Varano Borghi (Varese) da Enrico Mangione e Luca Martegani. Questa volta abbiamo voluto collaborare con uno studio professionale, così da poter prestare più attenzione alle rifiniture, senza doverci preoccupare delle incisioni. Lavorare in questo modo è stato impegnativo, ma al contempo molto arricchente».

Avete pubblicato il disco anche in vinile, ma non in cd.

«“Hopes and Losses” è uscito in digitale su tutte le piattaforme online come i precedenti. A differenza di “Fight Back!” e “Brutal Casualty” - pubblicati anche in cd -, questa volta abbiamo optato per il vinile, che riteniamo sia un supporto più intrigante».

Dove vi porterà la promozione dell’album?

«Abbiamo avuto la fortuna di poter aprire per i Casualties in gennaio e di suonare due settimane dopo per il release party al Living Room di Lugano, con un ottimo riscontro da parte del pubblico. Ora siamo in attesa di conferme per alcune date in Ticino e al di fuori dei confini cantonali e nazionali».

 

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE