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LUGANOFresh, la via (ludica) ad arte e musica

07.02.19 - 06:01
Prende il via sabato la terza edizione del festival, che si preannuncia ancora una volta come uno degli eventi più eclettici e sorprendenti della stagione
Fresh, la via (ludica) ad arte e musica
Prende il via sabato la terza edizione del festival, che si preannuncia ancora una volta come uno degli eventi più eclettici e sorprendenti della stagione

LUGANO - Prende il via sabato la terza edizione di Fresh, che si preannuncia ancora una volta come uno degli eventi più eclettici e sorprendenti della stagione. L’offerta sull’arco di cinque giornate - nata dalla collaborazione tra le associazioni Abanda, Cromo, Drunken Sailors e Sonnenstube, con il supporto della Divisione eventi e congressi della Città di Lugano - è vastissima. Abbiamo chiesto a Damiano Merzari, uno degli organizzatori, di farci una breve panoramica.

Cos’è Fresh?

«La definizione che diamo sempre è “Festival di freschezze musicali e soluzioni ludiche per combattere il freddo”. Tutto gira intorno alla musica, in un clima giocoso: ci saranno dei momenti più ludici rispetto ad altri. Ti faccio un esempio: il pomeriggio del 16 febbraio allo Spazio Morel ci sarà un momento in cui ci si “sparerà” addosso, una battaglia tipo quelle di paintball. Poi il 23 ci sarà il Roller Party, che è sì legato alla musica ma in definitiva ci si va per pattinare...».

Fresh è un lavoro di squadra: com’è stata la collaborazione tra i vari attori coinvolti?

«Sono associazioni che già collaborano tra loro, con le quali lavoriamo facendo tantissime cose e molti dei componenti fanno parte di più d’una di esse. Perciò è stato tutto molto facile. Noi siamo dei “casinisti” e non viene tutto perfetto, ma ci vogliamo bene e ci si accetta per quello che è».

Si parte con “una lunga notte di dancing nella giungla”: cosa dobbiamo attenderci?

«Lo Studio Foce sarà allestito con delle decorazioni in stile tropicale. Ci siamo lasciati ispirare dal tema della serata, un po’ calda e danzereccia. A riscaldare la serata ci penseranno Basso e Chitarra: duo di dj losannesi, mettono un funk molto lento. Poi Nu Guinea: il loro è stato uno dei migliori dischi europei del 2018 e fanno un funk napoletano stile anni ‘80. Ci piacerebbe che sia una di quelle serata in cui si arriva per ballare, credo che ne manchino oggi».

L’offerta musicale dell’intera kermesse è molto ricca: qual è l’artista che proprio non si deve perdere?

«Secondo me gli Uochi Toki: si esibiranno venerdì 22 febbraio e la loro è una proposta un po’ strana. Sono in due: uno si occupa della musica e l’altro, con un casco di realtà virtuale, disegna e la sua creazione viene proiettata in tre dimensioni al pubblico. Sarà molto sperimentale ma molto bello. Nella stessa serata ci sarà anche Camilla Sparksss che arriva con il nuovo disco ed è una bella occasione per vedere cosa presenterà».

C’è anche molta arte: nella tua esperienza, com’è il rapporto tra giovani e arte?

«Credo che ci sia ancora una confusione intorno alla parola “arte”. Molti la considerano come “quella roba lì che sta nei musei”. Poi magari non pensa che il rapper che sta ascoltando è anche lui un artista. C’è l’arte istituzionale, ma quella “underground” le si sta avvicinando: ci sarà sempre più collaborazione e la differenza si vedrà sempre meno. È un po’ l’idea di Fresh: i suoi aspetti ludici sono praticamente delle performance. Io che (anche in maniera un po’ provocatoria) gioco alla guerra, anche se non sono militarista, rifletto e m’interrogo su questa cosa».

Se dovessi convincere un giovane ticinese titubante a partecipare alla rassegna, cosa gli diresti?

«Quello che proponiamo può piacerti oppure no, ma è importante che tu ti faccia un’idea. Non ti dico che sarà una serata eccezionale: voglio che tu venga e che stia al gioco».

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