La giovane stellina canadese venuta da Youtube è tornata con un album nuovo di zecca: «Registrarlo è stato un po' come andare dallo psicoterapeuta»
LONDRA - Secondo le spietate regole (non scritte) dello showbiz è impossibile sfondare nel mondo della musica se non sei una stangona, fisicata e sempre vestita all'ultimo grido. Lasciate ogni speranza o voi tipe normali, pure se avete cose da dire e una voce sopraffina.
Ok, ok, non è una verità assoluta, lo sappiamo. Basti citare Adele, ma anche Alessia Cara nata su Youtube e ormai diventata fra i più interessanti giovani artisti in circolazione: «Non bisogna essere per forza delle super glamour, penso, si può anche essere semplicemente normali, come me», spiega la 22enne canadese di origini calabresi a 20 Minuten.
Con le sue canzoni pop e super-sincere, osannate tra gli altri anche da Drake, Alessia ha conquistato mezzo mondo. I click e i successi nelle chart si sprecano così come i premi (a gennaio ha pure vinto un Grammy). E, dopo un po' di meritata pausa, eccola qui con un album nuovo di zecca: “The pains of growing”, che parla dei dolori del crescere e dell'età adulta.
«Prima di ritornare a comporre e a registrare ho dovuto prendermi un po' di tempo, ho dovuto... vivere. Con tutto quello che comporta: mi sono lasciata con il mio ragazzo, ho litigato con la stampa e con i troll internet». E questo disagio poi, nei brani, ci è finito: «Buttare fuori tutte quelle cose è stato un po' come andare dallo psicoterapeuta», continua, «spero che i miei ascoltatori si ritrovino in quello che ho provato e che magari possa far bene anche a loro».
Nel disco Cara ha firmato praticamente tutte le canzoni: «Ho deciso di fare tutto da me proprio perché si tratta di cose personali», spiega, «miei sono i testi ma anche le parti strumentali, le ho scritte nella mia cameretta, nella casa dei miei genitori... Averlo fatto da sola mi riempie di orgoglio».