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Registrare (bene) la musica a casa: ecco tutti i segreti

BALERNARegistrare (bene) la musica a casa: ecco tutti i segreti

09.11.18 - 06:01
Li svela il corso "Home Recording" della Smart Academy di Balerna
Tio.ch/20minuti Davide Giordano
Registrare (bene) la musica a casa: ecco tutti i segreti
Li svela il corso "Home Recording" della Smart Academy di Balerna

BALERNA - Il vostro sogno è diventare una star della musica? Avete una bella voce ma non riuscite a valorizzarla con le registrazioni audio fatte in casa? Nessuna paura: alla Smart Academy di Balerna hanno pensato a voi ed è quindi nato il corso di "Home Recording". Ne abbiamo parlato con il sound engineer Stefano Scenini e con il suo collaboratore Alessandro Bianchi.

Stefano, Alessandro, anche con apparecchiature economiche possiamo realizzare registrazioni di livello professionale?

Stefano: «Assolutamente. La tecnologia negli ultimi anni si è sviluppata molto e anche i costi di produzione degli apparecchi si sono abbassati notevolmente. Al giorno d'oggi un'interfaccia audio di 200 franchi ha una qualità piuttosto alta».
Alessandro: «Certo, con una serie di conoscenze e accorgimenti…».

Non parliamo quindi solo di demo, bensì di vere e proprie incisioni da poter sfruttare anche per una pubblicazione ufficiale, giusto?

S. «Si. Ti sorprenderesti di sapere quante produzioni di qualità sono  fatte con apparecchi a basso costo. Basso costo non significa scarso...».
A. «Certo, le potenzialità di un home studio oggi sono molto grandi, dischi magnifici, in passato, sono stati fatti con mezzi tecnicamente inferiori».

Cosa deve avere un’ottima registrazione?

S. «Al di fuori della parte tecnica, una buona produzione. Produzione intesa come scrittura del brano e idee chiare. E dei bravi musicisti ovviamente».
A. «Chiarezza, dinamica, deve essere realistica, suonare naturale (a meno che non si voglia il contrario!)».

Il corso si basa, in ogni caso, esclusivamente sul digitale...

S. «Si. Su un laptop hai tutto quello che serve. Purtroppo, o per fortuna, sono passati i tempi del 24 tracce e mixer da 500 chili».
A. «Sostanzialmente si, ma consideriamo che quasi sempre dall’analogico si parte (registrando uno strumento acustico o una voce, ad esempio...) e una interdipendenza fra i due mondi è sempre plausibile se non inevitabile».

Quali sono gli errori che normalmente un musicista, o un giovane gruppo, seppur con una base minima in fatto di registrazioni e audio, si imbatte, senza nemmeno accorgersi e magari pubblicando comunque?

S. «Insisto. Sulla produzione».
A. «Il mestiere di registrare si impara studiando e soprattutto registrando… non basta l’istinto, gli strumenti producono buoni risultati solo se si sa come usarli. Per questo il confronto con un Soud Engineer esperto, come Stefano Scenini; risulta determinante per un musicista che voglia affrontare la registrazione...».

6. Rispetto a qualche anno fa, fare musica oggi sembra più facile… In realtà è così?

S. «Sicuramente!»
A. «Per certi versi ovviamente lo è ma fare musica, come si deve intendo, è un processo complesso, di crescita e maturazione. La tecnologia va intesa per quello che deve essere, come un aiuto e non solo come una scorciatoia… Nell’Arte poi, è dimostrato, le scorciatoie non danno buoni risultati».

Comunque il web aiuta: c’è chi sostiene che sia più “meritocratico” rispetto alle strategie di marketing dell’industria discografica… Che mi dite al riguardo?

S. «Senza dubbio c'è visibilità per tutti. Purtroppo certe piattaforme di distribuzione digitale tendono ad approfittarsi della situazione e non retribuire degnamente gli artisti».
A. «A mio parere si e no; certo è meglio avere di più possibilità che averne meno, la disintermediazione del web però può facilmente creare, soprattutto per i meno esperti, una gran confusione…».

Quali sono i tre consigli che vi sentite di dare, non soltanto a livello di registrazioni, a un giovane gruppo che intende autoprodursi?

S. «Prendersi il tempo per fare le cose, ascoltare i consigli e fare i corsi Logic pro alla Smart Academy».
A. «Ascoltate, studiate, riflettete con umiltà e determinazione sulla vostra musica e soprattutto non accontentatevi di quello che la tecnologia può (apparentemente) offrirvi senza sforzi. La tecnologia può aiutare al superamento di un livello minimo, ma nessun livello può essere superato senza applicazione e lavoro... Per questo continuano ad essere indispensabili la conoscenza e l’esperienza come quelle offerte da da Stefano… Sotto qualsiasi superficie c’è una sostanza».

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