Trudie Styler, moglie del musicista, ha raccontato di come la fama del padre si è riflettuta negativamente sulla sua prole
LONDRA - Trudie Styler debutta alla regia con un film "Freak Show", che riprende alcuni aspetti della sua vita privata che l'hanno segnata fortemente. L'opera prima della produttrice e mogliedi Sting parla infatti di bullismo, di un ragazzino messo al margine e considerato diverso dai compagni - ostili e omofobi - della sua scuola.
C'è del vissuto personale dietro a questa storia, ha spiegato Styler ai media britannici. «È un tema vicino al mio cuore perché da bimba sono stata bullizzata a scuola» per via di alcune cicatrici, conseguenza di un incidente da lei subito quando aveva due anni. «Ero presa di mira e chiamata Scarface (la sfregiata, ndr) e poi, quando sono andata al liceo, mi è stata diagnosticata la dislessia e non ero ugualmente accettabile».
La piaga del bullismo ha colpito anche i suoi quattro figli Mickey, Jake, Eliot e Giacomo. «Con un padre famoso come Sting quando stavano crescendo, le loro relazioni ne erano sempre colpite. Mia figlia Eliot di recente ricordato i giorni difficili che ha passato a scuola.